La giunta municipale di favignana (trapani) ha approvato la delibera predisposta dall'anci contro le trivellazioni nel canale di sicilia. Il provvedimento fa parte delle iniziative volte a contrastare l'attuazione del decreto legge 133/2014, cosiddetto ''sblocca italia''che, in buona sostanza, in barba all'ambiente e alla sempre annunciata svolta verso la green energy, favorisce l'assalto delle compagnie petrolifere al mare siciliano. Contro questo scempio, si sono già schierati numerosi comuni, oltre alle associazioni ambientaliste, che con greenpeace, hanno dato vita ad una protesta proprio su una piattaforma nel canale di sicilia (la foto si riferisce a questo).
Anche Favignana si schiera contro le trivellazioni in mare di Renzi &co
La Giunta municipale di Favignana (Trapani) ha approvato la delibera predisposta dall’Anci contro le trivellazioni nel Canale di Sicilia. Il provvedimento fa parte delle iniziative volte a contrastare l’attuazione del decreto legge 133/2014, cosiddetto ”Sblocca Italia”che, in buona sostanza, in barba all’ambiente e alla sempre annunciata svolta verso la green energy, favorisce l’assalto delle compagnie petrolifere al mare Siciliano. Contro questo scempio, si sono già schierati numerosi Comuni, oltre alle associazioni ambientaliste, che con Greenpeace, hanno dato vita ad una protesta proprio su una piattaforma nel Canale di Sicilia (la foto si riferisce a questo).
“E’intenzione dell’Amministrazione – spiegano dal Comune della splendida isola delle Egadi- chiedere al presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, di rivedere le norme del decreto e, in particolare, l’articolo 38, che hanno un impatto diretto sui territori e sul mare della nostra Regione, alla deputazione nazionale eletta in Sicilia un intervento per modificare, in sede di conversione in legge, le norme in questione, e al governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, di intercedere presso il Governo e il relatore del decreto legge affinché abroghino l’articolo 38”.
In caso di sua conversione in legge, la richiesta è che il presidente della Regione siciliana proceda all’impugnazione di fronte alla Corte Costituzionale. “Ad oggi solo nel mare di Sicilia – spiega la Giunta egadina – risultano in avanzata fase autorizzativa 15 nuovi pozzi, 5 permessi di ricerca sono in vigore, 10 sono le richieste di permesso per altri 4 mila kmq, e due le richieste di prospezione petrolifera per più di 6000 Kmq: attività che potrebbero mettere seriamente a rischio il mare e la costa siciliana”. L’Amministrazione comunale di Favignana aderisce, così, pienamente alle disposizioni dell’AnciSicilia e “resta in prima linea contro il pericolo trivellazioni” anche a difesa dell’area marina protetta ”Isole Egadi”, la più estesa d’Europa”.
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