Amat, sindacati proclamano stato di agitazione «Situazione critica, urge confronto con il Cda»

I sindacati dei lavoratori dell’Amat hanno proclamato oggi lo stato di agitazione, a causa delle condizioni economico-finanziarie dell’azienda, della la riduzione dei mezzi in strada dopo l’entrata in vigore del nuovo orario estivo, dei continui guasti alle vetture e per la mancata stabilizzazione dei 78 ausiliari part-time, attesa ormai da undici anni. A prendere la decisione, i delegati sindacali di Fit Cisl, Filt Cgil, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Orsa. «Da tempo – spiegano in una nota congiunta Mimmo Perrone e Salvatore Girgenti della Fit Cisl, Franco Mineo per la Filt-Cgil, Giuseppe Governale di Uiltrasporti, Emanuele Giannilivigni di Faisa-Cisal e Giuseppe Taormina di Orsa Trasporti – esprimiamo le nostre preoccupazioni sul futuro dell’Amat, soprattutto in relazione allo stato di salute generale dell’azienda, ma ancora una volta la stessa si sottrae al confronto sul piano industriale, sullo stato economico-finanziario, sul progetto di continuità programmazione e sviluppo. Abbiamo sollecitato il consiglio d’amministrazione e il direttore generale, ma non abbiamo ottenuto risposte». 

Ad aggiungersi ai motivi per cui è stato proclamato lo stato di agitazione, anche il nodo relativo al contratto di servizio, il personale ancora part-time da trasformare in full-time, la realizzazione del’infrastruttura del nodo Oreto, il mancato confronto sull’organizzazione delle ferie di una parte del personale, le illegittime – a detta dei sindacati – trattenute da parte dell’azienda di quote parti delle retribuzioni del personale, destinate per volontà degli stessi lavoratori a soggetti terzi, e che, per causa della quali stanno subendo richiami per ‘mancato pagamento’ come ad esempio la cessione del quinto. 

«A causa poi delle cattive condizioni economiche dell’Amat – si legge ancora nella nota dei sindacati – dopo i mancati incassi della Ztl per il servizio tram e dopo la riduzione di cinque milioni di euro del contributo dovuto dalla Regione, non vengono pagati con regolarità i fornitori. Questo non fa altro che ridurre le garanzie di approvvigionamento dei ricambi dei bus in caso di guasti, causando in giornate particolari il malfunzionamento di parecchi mezzi che lascia a terra tantissimi passeggeri infuriati. Siamo molto preoccupati – conclude la nota dei sindacati – a rischio c’è il futuro dell’azienda, dei posti di lavoro dei dipendenti, del servizio per i cittadini, che ormai è sempre più carente».

E con l’arrivo dell’estate, il personale dell’Amat andrà in ferie e l’azienda annuncia l’entrata in vigore dell’orario stagionale, con la riduzione delle corse degli autobus e, da quest’anno, del tram in città. Una comunicazione che non è andata giù ai Comitati civici, che hanno preso posizione sul tema con Alessio Messina, membro del direttivo dell’associazione: «Si tratta di 43 vetture in meno per gli autobus e di cinque convogli del tram, che resteranno a riposo dal primo luglio al 15 settembre», dice Messina, che critica la scelta: «L’Amat ha confermato la decisione con la quale ogni anno, per il periodo estivo, viene determinata la riduzione complessiva di mezzi impegnati nel servizio di trasporto urbano. Questa decisione non è adeguata a quello che dovrebbe essere il servizio di trasporto pubblico della quinta città d’Italia e che l’amministrazione comunale, azionista dell’azienda, dovrebbe garantire alla città». 

Un situazione che per Messina non danneggia soltanto i cittadini. Le ripercussioni della carenza del servizio, infatti, andrebbero a gravare anche sui turisti che visitano Palermo nella stagione estiva: «Mi è capitato di accompagnare gruppi di visitatori, amici che, per amore del territorio e della città, convinco a passare le vacanze a Palermo. Fino all’anno scorso ho constatato personalmente la presenza di gente che affolla le fermate dell’autobus mentre aspetta le vetture che non passano mai. Il problema – dice Messina – va individuato proprio nella riduzione delle corse e del numero di autobus disponibili».

Critiche anche alle modalità di comunicazione scelte per informare i cittadini e i turisti della disciplina estiva del servizio: «L’Amat e il Comune hanno ritenuto sufficiente apporre dei fogli, fissati col nastro adesivo, presso alcune fermate di autobus e tram. Si tratta dell’ennesimo schiaffo ad una città ormai stanca e che si è politicamente arresa a un’amministrazione completamente fuori controllo».

Messina ha comunque un suggerimento, indirizzato ad Amat e amministrazione comunale, che, a suo parere, dovrebbero operare per «ottimizzare il servizio. Per esempio, se ho dieci autobus che girano su tutto il circuito urbano e nove sono utilizzati, in media, da mille persone, mentre il decimo soltanto da dieci, è chiaro che se si riducono le corse dell’unico autobus che serve meno persone e i mezzi vengono destinati alle linee che hanno maggiore richiesta, questo non sarà un taglio indiscriminato, si tratterà, appunto, di un’ottimizzazione del servizio».


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