Allarme randagi, Mignemi: “L’unica strada è la sterilizzazione”

“Il randagismo non è una questione che interessa solo Catania. Purtroppo si tratta di un problema  maggiormente presente nel sud  Italia. Tanti sono i fattori che lo determinano, principalmente quello dell’inciviltà delle persone per cui le cucciolate spesso  vengono abbandonate al loro destino,  vicino ai distributori di benzina in autostrada o ai cassonetti dell’immondizia in città”. Parola dell’assessore Domenico Mignemi, assessore all’ambiente con delega alle “problematiche animali” a Catania.

Assessore, quali sono i dati di presenze randage accertate su territorio urbano?
“Il recente censimento fatto da un’ associazione animalista cittadina parla di 4950 cani, mentre i veterinari della USL 3, partner nel progetto di sterilizzazione che andremo ad attuare, ne contano non più di un paio di migliaia. Calcolando una media approssimativa dei dati raccolti posso dire che a Catania città sono presenti circa tremila randagi”.

Sono numeri alti, comunque rispetto alle medie di altre città. Come si arrivati a questa situazione e che soluzioni propone?
“Cosa si può fare in una situazione del genere quando le casse del comune sono state svuotate e non ci sono risorse finanziarie? Noi abbiamo ottenuto dalla Regione Sicilia un finanziamento di trentamila euro solo ed esclusivamente per la lotta al randagismo. Speriamo in un cofinanziamento nell’immediato futuro con enti privati e  associazioni animaliste affinché questo fondo possa incrementarsi in modo naturale. Allo stato attuale purtroppo, con le poche risorse a disposizione, possiamo combattere il randagismo solo in minima parte.  Potremo fare appena 250 sterilizzazioni, pochissime rispetto al numero di cani che abbiamo in circolazione per la città”.

Alle volte i cani di strada sono innocui e  infastidiscono  solo se in cerca di cibo, altre possono però essere particolarmente aggressivi e costituire un pericolo per il cittadino. Come ha intenzione di ovviare al problema degli animali potenzialmente offensivi?
Nel momento in cui qualche elemento diventa aggressivo costituisce certamente un pericolo per la comunità cittadina ed è mio preciso compito intervenire affinché questo venga isolato.
Purtroppo i fattori di intervento da considerare sono molteplici e contrapposti; in quanto amministratore, devo tenere bene in considerazione sia il punto di vista degli animalisti, sia l’urlo che proviene dalla città. Quello su cui in questi giorni stiamo attivamente lavorando è appunto trovare un accordo tra le due parti, non tralasciando il punto focale che le unisce, il bene comune”.

La scorsa settimana un nostro redattore ha filmato  una scena davvero singolare: una ragazza avvicinata nella centralissima Piazza Roma da un branco di circa 15 animali. Ci sono altri casi del genere?
“Sono a conoscenza del branco di cani solito stazionare in Piazza Roma e né io né i veterinari riusciamo a spiegarci da cosa dipenda il mutato atteggiamento di  questi animali la sera. Se durante la giornata  si dimostrano innocui, all’imbrunire diventano improvvisamente aggressivi. Il cane è solitamente un animale dall’indole docile che può diventare aggressivo se infastidito, quando deve difendere il proprio territorio, la propria cucciolata o nel periodo dell’accoppiamento in cui è particolarmente suscettibile agli agenti esterni.
A mio avviso, allo stato attuale, con le poche risorse di cui dispongo, non posso fare altro che provvedere alla sterilizzazione nel tentativo di frenare la curva esponenziale delle cucciolate in continuo aumento.
Al momento partiamo con 250 sterilizzazioni secondo il piano finanziato dalla Regione, i cui partner sono Comune, Istituto sanitario di igiene urbana, Provincia e Associazioni animaliste. Non appena avremo maggiori risorse, è chiaro che incrementeremo ancora di più la sterilizzazione sui randagi”.

Viste le insufficienti risorse del Comune, come intende finanziare il progetto in un immediato futuro?
“Il mio intento è cercare di dare maggiore diffusione al progetto cosi’ che anche gli enti privati possano collaborare e dare continuità a  questo tipo di interventi. Per quanto attiene la sterilizzazione degli animali su territorio, non da privati, gli interventi sono gratuiti. Spero soprattutto nella civiltà delle persone che si sensibilizzino a sterilizzare i propri animali cosi’ che possano ridursi anche gli abbandoni su strada”.

Nel suo programma di collaborazione con i privati sono previsti rapporti di lavoro con la Zooservice, ente con cui il Comune conta onerosi debiti di mancato pagamento da parte della precedente amministrazione?
“Tra i primi punti del programma c’è ovviamente quello di colmare il debito che ammonta a più di 2,5 milioni di euro di debiti con la Zooservice nonché cercare di avviare una trattativa che permetta di rinnovare la collaborazione con lo stesso ente. In caso contrario sarà stabilita convenzione comunale con un nuovo ente privato regolarmente assegnato tramite gara d’appalto”.

In qualità di assessore all’ambiente saprà anche che questi cani, oltre a costituire un pericolo ed un fastidio per il cittadino, contribuiscono giornalmente al degrado urbano assalendo cassonetti dell’immondizia e sporcando strade e piazze della città. Qual è la sua posizione a riguardo? Come intende intervenire?
“Ad eccezione di quel breve momento di disservizio per la mancata liquidazione degli operatori ecologici, se il cane assalisce i cassonetti della spazzatura dipende, oltre dalla fame che spinge l’animale alla istintiva  sopravvivenza, dal fatto che questi sono spesso e volentieri esageratamente stracolmi  perché  numericamente insufficienti . L’amministrazione sta provvedendo a risolvere anche questo problema e presto arriveranno 750 cassonetti in più da distribuire su tutta Catania. Il problema della spazzatura che invade le strade e diventa banchetto per i numerosi  randagi che  circolano in città è da attribuirsi anche all’inciviltà metropolitana. Spesso è  il cittadino a non rispetta gli orari di raccolta o a deposita i rifiuti a terra anziché nell’apposito contenitore”.

Crede che la sterilizzazione possa essere l’unica soluzione al randagismo o ha in programma altre modalità di intervento a riguardo?
“Il mio problema non si limita solo alle sterilizzazioni per ridurre il numero di randagi ma guarda anche alla messa in atto di una forte campagna di comunicazione che favorisca le adozioni perché, al di là dei gruppi più aggressivi, anche i cani più affabili, i cosiddetti cani di quartiere, potrebbero diventare pericolosi.
Fare in modo che anche questi animali trovino un padrone pronto a prendersi cura di loro è uno degli obiettivi principali del mio programma”.

Visto l’attuazione a breve del progetto sanitario, dove verranno ospitati gli animali sottoposti a sterilizzazione? Sarà costituito un nuovo canile, un rifugio per animali?
E’ in progetto un nuovo canile municipale che costituirà, non un centro di raccolta e stanziamento degli animale ma un luogo di sosta temporanea in attesa di adozione o  durante il periodo di intervento chirurgico attinente la sterilizzazione. Nella fase postoperatoria il cane sarà invece affidato ad un volontario  con la garanzia di intera copertura farmaceutica per l’animale da parte del Comune. E’ mio intento riuscire a portare a termine questo progetto nell’arco di tre anni fornendo Catania di un canile e  di un cimitero per animali.


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