Il ministro degli Esteri ha parlato durante il meeting di Comunione e liberazione. «Abbiamo alcuni obiettivi molto forti che stiamo facendo studiare tecnicamente», dichiara. Nel programma che Alternativa popolare vorrà proporre anche una zona franca fiscale per l'Isola. Frecciate, intanto, a Matteo Salvini e Giorgia Meloni
Alfano sogna in grande: «Le Olimpiadi in Sicilia» Ma alle Regionali non sa ancora con chi allearsi
Angelino Alfano pensa al futuro. Non a quello dietro l’angolo, con le elezioni regionali in programma tra poco più di due mesi e che vedono il partito del ministro degli Esteri ancora indeciso sulla coalizione da abbracciare, ma a uno molto più lontano. Per il leader di Alternativa popolare, la manifestazione potrebbe benissimo essere organizzata in Sicilia.
«Abbiamo alcuni obiettivi molto forti che stiamo facendo studiare tecnicamente e vorremmo presentare nei prossimi giorni», ha detto il politico agrigentino nel corso del meeting di Comunicazione e liberazione in corso di svolgimento a Rimini. Il riferimento è al programma che Alternativa popolare sta preparando in vista delle elezioni regionali. Tornata in cui Ap non ha ancora deciso a chi affiancarsi: se con il centrodestra, nel quale però da molti è visto come una presenza inaffidabile dopo gli ultimi anni accanto al Partito democratico, o nel centrosinistra dove se il Pd vorrebbe proseguire il percorso insieme c’è invece chi ritiene imprescindibile una presa di distanza dalle formazioni che hanno sostenuto i governi Crocetta se si vuole davvero creare una proposta di discontinuità.
Tutte valutazioni che però a sentire Alfano vengono dopo il lavoro interno al partito. In tal senso, il programma di Ap punta in grande. «Una candidatura per ospitare le Olimpiadi e una zona franca fiscale», ha aggiunto il numero uno della Farnesina. In riferimento alle mosse degli altri partiti del centrodestra, Alfano ha sottolineato come in Sicilia «sembra emergere sempre più una prevalenza dei veti più che dei voti di Salvini e Meloni». Fatto questo che rende le trattative particolarmente complicate in quanto l’Isola «è una classica terra di moderati».