Alfano: “In Sicilia torneremo presto al voto”

“La Sicilia ha potuto dare un contributo importante a una rimonta straordinaria del Popolo delle libertà e a un clamoroso successo al Senato. Il nostro risultato e’ stato accolto con favore dalla cancellerie europee e dalle forze del popolarismo europeo perché e’ stato capito che il buon esito del voto rafforza quest’area politica, respingendo invece il tentativo e l’ambizione di un certo centro che ha dovuto fare i conti con la miseria del consenso ricevuto”.

Ha usato toni entusiastici il segretario del Pdl, Angelino Alfano, parlando ai giornalisti oggi dall’Hotel delle Palme di Palermo, insieme con i coordinatori regionali  Giuseppe Castiglione e Dore Misuraca ,  l’ex presidente del Senato e neo senatore Renato Schifani, il segretario del Pid Saverio Romano.  Una conferenza stampa convocata  per ribadire la loro “clamorosa” affermazione a Palazzo Madama dove hanno ottenuto il premio di maggioranza. Quindi, obiettivo raggiunto. Ma né Alfano, né tanto meno Renato Schifani, anch’egli presente alla conferenza stampa, hanno fatto alcun accenno all’enorme riduzione del consenso per il Pdl, che nell’Isola ha assistito ad un’emorragia di oltre 600 mila voti in meno: un saldo negativo del 49% rispetto al 2008.

A ben poco è servito ai berlusconiani il ritorno a casa del figliol prodigo Gianfranco Miccichè e l’appoggio di Raffaele Lombardo che, entrati in coalizione, non sono riusciti ad ottenere neanche un seggio. Da qui i ringraziamenti ai due illustri trombati: “Siamo grati ai nostri alleati Grande Sud di Micciche’ e del Partito dei siciliani di Lombardo del Partito, perche’ grazie al loro contributo abbiamo vinto. La loro debacle non ha impedito loro di avere rappresentanti in Parlamento (sì, un solo senatore per Grande Sud in Calabria, Giovanni Emanuele Bilardi, Pds non pervenuto, ndr)”.

E’ fermamente convinto, il delfino di Berlusconi, che l’attuale alleanza vincerà alle amministrative che si terranno a maggio:” Questa alleanza si candida a vincere le prossime Elezioni amministrative. E’ la prima coalizione in Sicilia. La prova che uniti si vince. È questo il dato da cui ripartire. Il centrodestra a ottobre ha perso, oggi ha vinto”. Insomma, felici e perdenti i berluscones hanno messo in soffitta la grande paura degli ultimi mesi, quando si pensava che la loro stagione volgesse al termine. “Se i moderati si fossero presentati insieme avrebbero vinto largamente e ci sarebbe oggi una forte maggioranza nel Paese. Oggi abbiamo invece un Paese spaccato in quattro, tra centrodestra, centrosinistra, Grillo e centro. Ora questo si e’ compreso e vinceremo le amministrative in Sicilia dove il Pdl e’ stato premiato. Il Partito democratico – prosegue Alfano – ha perso voti, il Megafono non ha sfondato, l’Udc invece si è quasi estinto. È forse giunto il momento, anche per loro, di riflettere un attimo. Credo che si tornerà presto al voto, anche in Sicilia, confidiamo negli errori di Crocetta”

Angelino Alfano Parla a ruota libera, soprattutto quando va a toccare l’argomento della manifestazione del 23 marzo, quella voluta dal Cavaliere contro “la magistratura di sinistra”, difendendo la scelta di Berlusconi.

“Il 23 marzo faremo una grande manifestazione a Roma in nome dell’interesse nazionale, per ribadire i nostri impegni, compresa l’eliminazione dell’Imu. Non ci occuperemo solo dell’oppressione fiscale, ma anche dell’oppressione giudiziaria che rischia di condannare il nostro Paese a dei margini piu’ ristretti di liberta’“. Alla domanda di LinkSicilia su cosa ne pensa dei rimborsi elettorali, che Grillo ha ampiamente criticato affermando che “sono soldi dei cittadini”, il segretario del Pdl risponde dribblando la domanda e ripetendo quanto previsto dal programma por elettorale: “Siamo per i finanziamenti privati piuttosto che per i rimborsi elettorali, per una riduzione del numero dei parlamentari e per l’eliminazione del finanziamento pubblico ai partiti, per il dimezzamento degli stipendi dei parlamentari. Questo sta scritto nel nostro Patto del parlamentare, preliminare al nostro programma di governo. Ora, la riduzione dei parlamentari, è per noi una grande meta che la sinistra è riuscita a bloccare due volte.

La prima, nel 2006 quando all’interno della devolution era stato inserito il tema della diminuzione dei parlamentari; il Pd fece un grande battaglia contro la devolution e con questo colpo evitò pure la riduzione dei parlamentari. La seconda, in Senato, la scorsa tarda primavera noi approvammo una legge che prevedeva l’elezione diretta del presidente della Repubblica,  e l’ipotesi di ridurre il numero degli eletti in Parlamento. La sinistra, pur di non fare approvare l’elezione diretta del presidente, per tenersi in mano le carte da segretari di partito, per eleggere ora (ad aprile) il nuovo inquilino del Quirinale, affossò anche l’ipotesi di riduzione dei parlamentari. Se loro avessero fatto passare questa legge, oggi probabilmente ci sarebbe Bersani al ballottaggio con Berlusconi per diventare presidente della Repubblica, ma siccome la tipica azione della sinistra è sbagliare le scelte e poi pentirsene dopo tre anni e fare delle belle interviste in cui riconoscono gli errori, a breve diranno di aver sbagliato nel non consentire l’elezione diretta del Capo dello Stato. Cosa che avrebbe stabilizzato il sistema istituzionale italiano sul modello di quello francese ”.

D’accordo ma dei 38 milioni cosa farete? Li rifiuterete come Grillo? “Ribadisco che il nostro obiettivo è presentare una legge che insieme ad altri affidi ai finanziamenti privati la vita economica dei partiti”. In conclusione, il segretario Alfano non ha voluto specificare che fine faranno questi soldi.


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