Alessandria in default tra sprechi e clientele. Quanto ne parlerà la stampa?

100 milioni di buco nei conti finanziari del comune di Alessandria, ridente città dell’evoluto, onesto e virtuoso Piemonte. Conti talmente incasinati che la Corte dei Conti di Torino, non ha potuto fare altro che dichiarare il default.

L’ex sindaco Pdl Piercarlo Fabbio, leggiamo sul Fatto quotidiano, è stato rinviato a giudizio assieme all’ex assessore al bilancio e all’ex ragioniere capo del Comune per truffa ai danni dello Stato. Tra gli sprechi clamorosi della giunta precedente, mezzo milione in rose e orchidee; 12mila euro per un tartufo gigante regalato all’ex premier Silvio Berlusconi nonché assunzioni a pioggia fatte a pochi mesi dalle elezioni per chiamata diretta. Ora il nuovo sindaco ha dovuto aumentare le tasse ai cittadini e tagliare i servizi in attesa dell’arrivo dei commissari del governo Monti. Insomma, saranno dolori per i cittadini di Alessandria. E a noi che siamo buoni (ma non scemi) dispiace molto.

Ma non possiamo fare a meno di porci una domanda: anche in questo caso  il NY Times, il Washinghton Post, la BBc e naturalmente tutti i grandi tromboni della stampa italiana scenderanno in prima fila per gridare allo scandalo e dedicare intere prime pagine all’argomento?

Oppure questo trattamento è riservato solo alla Sicilia? Ricordiamo bene la campagna aggressiva dei media italiani e internazionali per un default che per la Regione siciliana non c’era, era solo una ipotesi. Il Tg3 di Bianca Berlinguer dedicava a questo argomento due servizi al giorno: uno alle 14.30 ed uno alle 19. Mentre i ‘salariati’ dei giornali in mano ai poteri forti, in coro, soffiavano sul fuoco: Sicilia sprecona, Sicilia da scandalo, siciliani incapaci e così via.  Tutto basato su una ipotesi, o meglio su una bufala. Tutto amplificato da una campagna denigratoria violentissima e bugiarda.

Ora però, ch il default, quello vero riguarda una città piemontese, l’argomento viene relegato alle pagine locali (tranne il Fatto e pochi altri).

Incredibile, ma vero. E ci vengono pure a dire che siamo di parte quando affermiamo che la grande stampa italiana (con le loro appendici all’estero) è anti-meridionalista e/o in mano a quei poteri che la Sicilia la vogliono solo colonizzare e denigrare. Delle due l’una, tertium non datur… (A.S.)

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