L'inchiesta sulla gestione dei pozzi privati di acqua è partita dalle denunce dell'ex segretario comunale, Cristoforo Ricupati. Secondo l'accusa, l'ufficio tecnico per decenni avrebbe consentito ai gestori illeciti guadagni
Alcamo, dirigente avrebbe aiutato proprietari di pozzi Ci sarebbe anche la cognata di un boss all’ergastolo
L’indagine sulla gestione dei pozzi privati di acqua ad Alcamo coinvolge una dirigente dell’ufficio tecnico, Enza Anna Parrino che risulta indagata per abuso d’ufficio dalla Procura di Trapani. Le è stato infatti notificato un avviso di garanzia e una contestuale proroga di indagine. È accusata di aver agevolato alcuni privati, gestori di pozzi, tra cui la cognata di un boss di Cosa Nostra.
L’inchiesta riguarda anche un funzionario del Comune, il geometra Pietro Girgenti, fino al 2015 responsabile servizio idrico, e di quattro titolari dei pozzi: Isidoro Lo Monaco, Simone Milazzo, Giuseppe Accardo e Giuseppa De Blasi, cognata del boss Simone Benenati. Secondo l’accusa, l’ufficio tecnico, per oltre un decennio, avrebbe consentito ai gestori dei pozzi di assicurarsi illeciti guadagni.
L’inchiesta sarebbe partita da alcune denunce presentate negli ultimi mesi a carabinieri e guardia di finanza dall’ex segretario comunale di Alcamo, Cristoforo Ricupati, il quale, proprio sui presunti illeciti denunciati, lo scorso 18 gennaio è stato sentito dalla Commissione parlamentare regionale antimafia.