Secondo l'Organizzazione mondiale per le migrazioni, sull'imbarcazione che si è inabissata a largo dell'isola greca viaggiavano 700 persone. Di queste solo 340 sono state salvate. Un folto gruppo è arrivato nello scalo siracusano
Al porto di Augusta 221 reduci del naufragio di Creta Anche un cadavere e sei feriti ricoverati in ospedale
Sono arrivati ad Augusta una parte dei reduci del naufragio a largo di Creta. Sono 221 migranti, compresi 80 minorenni e una ventina di donne, trasportati sulla nave norvegese Clipper Hebe. Molti di più, secondo le prime testimonianze raccolte, sarebbero morti, intrappolati dentro l’imbarcazione su cui viaggiavano e che si è inabissata a largo dell’isola greca.
Secondo l’Organizzazione mondiale per le migrazioni (Oim), in totale erano in 700. Di questi 340 persone sono state messe in salvo, centinaia sono disperse mentre sono stati recuperati quattro corpi senza vita. Uno di questi – appartenente a un uomo di 35 anni – è stato trasportato ad Augusta, insieme a 221 sopravvissuti. Secondo i media greci, la barca ha iniziato ad affondare in acque internazionali 75 miglia a sud del porto cretese di Kalo Limeni.
Cinque migranti egiziani sono stati fermati dal Gruppo di contrasto all’immigrazione clandestina della Procura di Siracusa, con l’accusa di essere scafisti, non appena giunti nel porto di Augusta. Nel gruppo dei 221 sono rappresentate le nazionalità egiziana, sudanese, eritrea e palestinese. Molti di loro sono provati dal viaggio e in sei sono stati ricoverati all’ospedale di Lentini per fratture varie. Domani avrà luogo l’autopsia sul corpo del migrante così come disposto dal sostituto procuratore Vincenzo Nitti.