Airbnb scommette in Sicilia, col fondatore Joe Gebbia «Potete essere leader nel valorizzare le aree rurali»

«L’Italia può essere un leader nella valorizzazione delle aree rurali nel mondo e una guida per altri paesi che vedono ancora come una sfida il turismo nelle aree rurali, creando delle case studies (casi di studio … ndr) a disposizione di tutti». Parola di Joe Gebbia, fondatore della piattaforma di home sharing Airbnb, intervenuto a Palermo alla presentazione a Palazzo Riso del convegno Pietre per il futuro. Airbnb e una nuova era per i borghi antichi, con il sottosegretario dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo Dorina Bianchi e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando

Al centro del progetto patrocinato dall’Anci e sviluppato in collaborazione con il Mibact, ci sono oltre 40 borghi in tutta Italia. Tre di loro, tra cui Sambuca di Sicilia, vedranno altrettanti spazi pubblici recuperati grazie alla collaborazione tra la piattaforma e la comunità locale, sull’onda di quanto fatto a Civita di Bagnoregio.

«Quello che abbiamo sperimentato dieci anni fa nel nostro salotto di casa, quando abbiamo lanciato Airbnb, ora è una realtà in più di quattro milioni di case in tutto il mondo», prosegue Gebbia. Che ha, come tradisce il cognome, origini siciliane: le ritroverà questo pomeriggio in visita a Mezzojuso, in Sicilia, lo stesso paese che ha dato i natali al suo bis bisnonno. Senza dimenticare però scetticismo e difficoltà riscontrate all’inizio, a partire da quei «sette no ricevuti» prima di poter lanciare una piattaforma che oggi conta milioni di alloggi disponibili in oltre 65mila città in 191 Paesi

«Da piccoli ci viene insegnato a non fidarci dello straniero, e ogni volta la risposta degli investitori era mi sembrate dei bravi ragazzi, ma questa idea non funzionerà mai. Ora invece siamo riusciti a provare con i numeri che si può dormire a casa di sconosciuti, stiamo amplificando un senso di fiducia creando su scala globale una community. Ci sono dei profili verificati, le recensioni e una piattaforma consultata da milioni di persone».
Perché ora Airbnb decide di puntare sulle zone rurali? «È una sfida, ma anche una nuova era del turismo: questi piccoli centri rappresentano le identità culturali e quando i giovani si trasferiscono o vanno via per studiare o lavorare, si assiste a una doppia perdita e impoverimento per il territorio – prosegue Gebbia – sappiamo che fino al 2050 più del 70 per cento delle persone vivrà nei grossi centri urbani. Noi vogliamo lavorare alla ricchezza culturale dei luoghi e connetterli per farli riscoprire, lavorando con giovani architetti e designer per rivitalizzarli. Così li facciamo tornare in circolo nell’economia locale». 

E in Sicilia è l’intreccio tra diverse culture, quella araba e quella europea, ad aver convinto i fondatori della piattaforma di home sharing Airbnb a puntare sul comune di Sambuca di Sicilia, borgo più bello d’Italia nel 2016 e ora al centro di un progetto di riqualificazione di Airbnb. Nei locali del museo archeologico, a Palazzo Panitteri, la piattaforma di hosting realizzerà una struttura ricettiva che sarà inaugurata nella primavera 2018. «Insieme al sindaco e all’amministrazione comunale ci siamo autocandidati – spiega Giuseppe Cacioppo, vicesindaco di Sambuca, intervenuto alla presentazione a Palermo – avevamo diversi siti e strutture da candidare, ma alla fine con questa scelta eravamo sicuri di vincere, per noi si tratta di un secondo borgo dei borghi: la struttura del ‘600 sorge sulla vecchia cinta muraria della città araba dell’antica Zabut, con vista sul giardino e un ingresso autonomo. Una sovrapposizione di stili che insieme alle caratteristiche culturali, ambientali e architettoniche di pregio fanno di Sambuca il borgo ideale per Airbnb, anche per l’assetto particolare del territorio, circondato da vigneti e uliveti e per la coesione della comunità sambucese, che si salda all’accoglienza e alle sue origini arabe». 

Il tema della stratificazione culturale farà da perno a un’installazione artistica e a un progetto di interni. Dall’amministrazione sperano in un ritorno per l’economia locale, ma soprattutto di immagine. «Oggi i creativi di Airbnb saranno a Sambuca, dopo un precedente sopralluogo del sito fatto circa 15 giorni fa dai loro osservatori e responsabili del progetto. Il progetto poi si articolerà in un protocollo di intesa e una convenzione e il ricavato della vendita andrà alle casse comunali e sarà reinvestito per rigenerare l’economia locale». A Sambuca sarà ricavato un appartamento di pregio, ricalcando quanto fatto a Civita di Bagnoregio con la storica Casa Greco trasformata in casa d’artista per preservare il sito, patrimonio Unesco. Una forma di tutela dei luoghi e della memoria che ha più volte sottolineato lo stesso Joe Gebbia: «In America i giovani hanno sempre meno memoria e possibilità di contatto con ciò che è antico – ha detto – noi vogliamo saldare la tecnologia ai valori della storia e della comunità locale, che poi sono anche i nostri valori».


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A Palazzo Riso il creatore della piattaforma di home sharing, che conta milioni di alloggi disponibili in oltre 65mila città in 191 Paesi, ricorda le sue origini palermitane. Il suo bis bisnonno era nato a Mezzojuso, dove lo stesso Gebbia sarà nel pomeriggio. «Siamo riusciti a provare che si può dormire a casa di sconosciuti»

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