Per lui due stagioni in rosanero, dove arrivò nel 2006 quando fu acquistato dalla Sampdoria, prossima avversaria dei siciliani: «Sarà una sfida molto bella: da un lato una squadra deve ripartire, dall’altro, l’altra deve confermarsi. Mi aspetto una partita a viso aperto perché a entrambe le formazioni servono punti»
Aimo Diana e quell’amicizia con De Zerbi «È indemoniato, se avrà tempo farà bene»
«Sarà una sfida molto aperta, perché da un lato una squadra deve ripartire, dall’altro, l’altra deve confermarsi. Mi aspetto una bella partita, a viso aperto perché a entrambe le formazioni comunque servono punti». Aimo Diana, doppio ex di Palermo e Sampdoria, presenta così la sfida che domani pomeriggio opporrà le due squadre al Ferraris. «Gli umori saranno opposti – spiega Diana a MeridioNews – perché la Samp arriva da quattro sconfitte consecutive che comunque sarebbero da contestualizzare, perché l’ultima è stata dovuta a un errore del portiere. Il Palermo invece mi sembra in crescita, con un tecnico nuovo che sta cercando di dare un’identità ben precisa. I rosa hanno fatto una buonissima partita contro la Juventus, anche se non sono arrivati punti».
Tre anni in blucerchiato, due in rosanero. L’ex esterno ha tantissimi ricordi che lo legano all’una e all’altra piazza: «Alla Samp ho vissuto i tre anni forse migliori della mia carriera, anche perché ero più giovane. Ho tantissimi ricordi, tante amicizie e tanti risultati sportivi, perché abbiamo sfiorato tante volte la Champions. Di Palermo mi è rimasta impressa la piazza molto bella e la città, anch’essa molto bella. Nel mio primo campionato in Sicilia siamo arrivati quinti e anche lì ho tanti amici. La passione di tutte e due le tifoserie è quella che mi è rimasta di più». Rispetto a una decina di anni fa, la situazione a Palermo adesso è molto diversa: «Adesso a Palermo non c’è un grandissimo entusiasmo, ma io ho giocato lì quando lo stadio era pieno e c’erano 25-30.000 spettatori, quindi conosco bene la passione rosanero».
Diana arrivò al Palermo alla vigilia del campionato 2006/07, stagione in cui i rosa restarono in testa fino al mese di novembre: «Era un’annata in cui c’erano state anche parecchie penalizzazioni, però noi abbiamo fatto tantissimi risultati sul campo ed eravamo impegnati anche in Coppa Uefa, dove facemmo anche una discreta figura». La squadra, quell’anno allenata da Guidolin (con una breve parentesi di Gobbo e Pergolizzi) a fine stagione arrivò quinta in classifica: «Abbiamo collezionato dei risultati importanti – continua Diana –, poi purtroppo le squadre sono cresciute e sono venuti fuori i valori. Fino a fine campionato abbiamo comunque mantenuto una buona media. Peccato, perché potevamo puntare alla Champions ma purtroppo non ce l’abbiamo fatta».
Diana conosce benissimo il tecnico rosanero, mister De Zerbi, e confessa che i due sono legati da una lontana amicizia: «A Palermo conosco molto bene l’allenatore, che è un mio carissimo amico. Con lui sto facendo anche il corso, siamo entrambi bresciani e ci conosciamo da tantissimi anni. Abbiamo avuto modo di parlare molto di questa sua nuova esperienza. Tifo per il Palermo anche perché ho delle persone all’interno che conosco molto bene. Lo seguo sperando nei migliori risultati possibili». A questo punto, l’ex calciatore prova a raccontare un po’ di più del personaggio De Zerbi: «Fuori dal campo è un po’ come si vede in campo: indemoniato. Ha delle ottime idee di calcio che ha dimostrato anche a Foggia e sta cercando di portarle anche a Palermo. Ci vuole tempo, ma credo che Zamparini lo abbia capito perché lo sta sostenendo. È giovane, ma ha una grande forza, una grande personalità e un grande carattere che forse tanti altri allenatori non hanno».
Dall’altra parte della barricata ci sarà la Samp, che dopo una partenza a razzo, ha collezionato quattro sconfitte consecutive: «Giampaolo non parte mai benissimo e anche l’anno scorso a Empoli c’è stato un momento dove sembrava che andasse male. Credo che un allenatore, quando ha delle idee ben precise, debba avere il tempo di lavorare. Se gli daranno il tempo, sarà in grado di risollevare questa squadra, anche perché la Samp ha sempre fatto delle buone prestazioni quindi, una volta trovata la quadra e i gol, sarà una di quelle squadra che ha un’idea di gioco». Difficile a questo punto fare un pronostico e lo stesso Diana non si è voluto sbilanciare: «Capisco la rabbia della Samp, ma conosco bene il Palermo e il suo allenatore. Per i blucerchiati sarà molto difficile vincere questa partita, perché il Palermo secondo me ha le armi per potere fare male agli avversari. Potrebbe uscirne un pareggio, ma anche una vittoria all’ultimo minuto di una delle due squadre. Sarà da giocare fino alla fine».
Nel 2013, la sua ultima esperienza da giocatore al Trento, in serie D. Dopodiché, scarpini appesi al chiodo e via a una nuova avventura: «Faccio l’allenatore, questa è la conseguenza più naturale dopo aver smesso di giocare. Ho cominciato subito ad allenare i ragazzini più piccoli, fin quando l’anno scorso ho anche lavorato in Lega Pro – dove ha guidato FeralpiSalò e Pavia -, il massimo che potevo fare per quello che mi consentono i miei patentini. Sono molto contento perché sono giovane, ho 38 anni e devo imparare tantissimo. In questo momento sto facendo molto aggiornamento – conclude Aimo Diana – e anche il corso, il master con Roberto De Zerbi, dove spero di imparare e di trovare un’occupazione nel più breve tempo possibile».