Agrigento, volevano progettare un omicidio: in carcere tre uomini

Tornati liberi dopo avere detto al giudice di avere solo chiesto un passaggio a un amico, senza sapere che sotto il sedile dell’auto ci fossero due pistole pronte a sparare, finiscono ancora in carcere nove giorni più tardi dopo che la polizia ha intercettato una loro conversazione in cui rivelavano di volere sparare alla testa a qualcuno. Frase, pronunciata nell’immediatezza dei fatti, che è stata messa in relazione ad altri due episodi sospetti.

La gip Micaela Raimondo, quindi, come chiesto dal pubblico ministero, ha disposto il nuovo arresto per Andrea Sottile, 26 anni; Simone Sciortino, 22 anni e Antonio Guida, 18 anni, tutti di Agrigento. Il 29 gennaio la polizia li aveva sorpresi in auto, nel quartiere Altopiano Lanterna, a Porto Empedocle, insieme al trentanovenne Danilo Barbaro. Nell’auto guidata da quest’ultimo, proprio sotto il sedile del lato conducente, la polizia, in quello che sembra un semplice controllo stradale, sono state trovate due pistole clandestine. Barbaro, nell’interrogatorio di convalida, si era avvalso della facoltà di non rispondere mentre gli altri tre avevano detto di avergli solo chiesto un passaggio per andare a comprare le sigarette.

Versione dei fatti a cui il gip ha dato credito tanto da disporre il carcere solo per Barbaro rimettendo gli altri in libertà. I poliziotti, tuttavia, hanno continuato a indagare: innanzitutto è stata registrata una conversazione ambientale durante l’arresto in cui uno di loro dice apertamente che sono finiti di nuovo in carcere (tutti hanno vari precedenti) quando, invece, avrebbero dovuto sparare alla testa a qualcuno. E poi ancora ci sono due elementi molto sospetti: una telefonata, con una sim intestata a una donna che sembrerebbe acquistata con una firma falsa, che segnalava una rapina (mai avvenuta) ai danni un bar finito di recente nel mirino del clan mafioso di Villaseta e il ritrovamento di sette cartucce nei mastelli davanti al supermercato dove i quattro sono stati fermati, proprio nella stessa notte.

I quattro, per il momento, restano indagati solo per le accuse legate alle armi e alle munizioni ma la vicenda è in piena evoluzione e gli elementi in comune con l’indagine che, fra dicembre e gennaio, ha fatto scattare 54 arresti per mafia, iniziano a essere tanti. Durante il primo sequestro dei telefonini, peraltro, i poliziotti hanno scoperto una chat con un messaggio vocale spedito dal carcere dal pregiudicato James Burgio, ritenuto un gregario del boss Antonio Massimino. Nell’indagine, oltre a emergere il ruolo di Burgio che avrebbe dettato ordini dal carcere tramite un telefono entrato illegalmente, e’ stato arrestato (salvo poi venire rimesso in libertà) Giuseppe Sottile, fratello di Andrea.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]