L’odissea del piccolo scalo ragusano, costato 40 milioni di euro, pronto da cinque anni ma mai aperto, sembra avviarsi verso la conclusione. L’Enav, Ente nazionale di Assistenza al volo, ha inviato la bozza di convenzione al Comune di Comiso utile a garantire per due anni i servizi di assistenza al volo all’aeroporto, che dovrà essere firmata dai due enti e dalla Soaco, società di gestione aeroportuale. Nei prossimi giorni il documento sarà preso in esame dal Cda della società per deliberarne e autorizzarne la sottoscrizione. «In attesa che si perfezionasse questo ultimo e strategico passaggio burocratico, la Soaco ha comunque portato avanti tutto liter propedeutico allo start-up dello scalo. Saremo in grado entro i 180 giorni stabiliti dalla convenzione di consentirne lapertura», dichiara il presidente Rosario Dibennardo.
Ma restano i dubbi che tutto possa non filare liscio, dato che i problemi burocratici hanno bloccato l’operatività dello scalo per cinque anni. L’ultimo era il mancato accordo tra Enac ed Enav, ente che regola il traffico aereo, su chi dovesse pagare i controllori di volo. Adesso, dopo l’intervento del ministero dell’Economia, il problema sembra superato. Resta però in piedi l’ipotesi che l’apertura sia stata ostacolata dalla Sac, società che gestisce laerostazione catanese di Fontanarossa e socio di maggioranza della Soaco. «Catania ha paura che la piccola Comiso gli rubi traffico aereo, e quindi, tramite la sua quota nella società che controlla lo scalo di Comiso, ostacola lapertura», hanno scritto gli esperti Andrea Giuricin e Luciano Lavecchia. Analisi che sembra essere confermata dalle recenti indagini della procura di Ragusa sulle presunte modalità illecite con cui la Sac ha ottenuto la maggioranza delle quote per la gestione dello scalo a Sud dellisola.
Adesso però le cose sembrano cambiate. «Limpegno è arduo ha dichiarato Dibennardo riguardo all’apertura entro i 180 giorni dalla convenzione – ma grazie alla sinergia che è scattata fra Soaco e il nuovo Cda di Sac siamo certi che arriveremo puntuali alla scadenza». E il presidente della società catanese, Peppino Giannone, e lamministratore delegato Nico Torrisi dichiarano che garantiranno «il pieno supporto di Sac, in termini di know-how, professionalità e competenze collaudate per consentire a Soaco di rispettare il crono programma di sei mesi previsto dalla convenzione».
Se così fosse e se si riuscisce finalmente a dare vita all’aeroporto del piccolo Comune in provincia di Ragusa, potrebbero essere tanti i vantaggi per i viaggiatori dell’isola, soprattutto per quelli etnei che avrebbero più alternative e offerte, come ora succede ai palermitani grazie al vicino scalo di Trapani. Diverse compagnie low cost, infatti, si sono dette interessate ad investire nello scalo per sviluppare il traffico dei turisti da e verso la Sicilia. Tra queste la low cost irlandese Ryanair che vorrebbe rendere il piccolo aeroporto del Sud dellisola una delle sue nuove cinque basi italiane, insieme a Catania.
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