L’ex assessore regionale alle Infrastrutture, Luigi Gentile, entra ufficialmente nella Lega di Matteo Salvini. Ad annunciarlo in pompa magna è il segretario del Carroccio in Sicilia, Nino Germanà. «Continua inarrestabile la crescita della Lega in Sicilia – sottolinea in una nota – Siamo attrattivi e le politiche della Lega riscuotono sempre una grande attenzione». Nella […]
Aderisce alla Lega l’ex assessore regionale Gentile. «Lo accogliamo in una grande famiglia»
L’ex assessore regionale alle Infrastrutture, Luigi Gentile, entra ufficialmente nella Lega di Matteo Salvini. Ad annunciarlo in pompa magna è il segretario del Carroccio in Sicilia, Nino Germanà. «Continua inarrestabile la crescita della Lega in Sicilia – sottolinea in una nota – Siamo attrattivi e le politiche della Lega riscuotono sempre una grande attenzione». Nella nota Gentile evidenzia «l’impegno del ministro Matteo Salvini per il sud – spiega – Arriva il momento del riscatto che tanto abbiamo aspettato e il Ponte sullo Stretto fungerà da attrattore e da acceleratore per colmare quel gap infrastrutturale che ci divide dal resto del Paese». Proprio ieri sull’opera la Corte dei conti ha deciso di deferire all’organo collegiale, sollevando dubbi e criticità sul via libera dato dal Cipress al progetto.
La politica all’Ars e il risarcimento per ingiusta detenzione

Gentile, originario di Raffadali in provincia di Agrigento, prima di aderire alla Lega è stato eletto all’Assemblea regionale siciliana con il Popolo delle Libertà. Dopo l’elezione, avvenuta nel 2010, si iscrisse al gruppo parlamentare di Futuro e Libertà, formazione politica nata dopo la scissione dal Pdl da parte di Gianfranco Fini. Gentile nel 2013 venne arrestato con l’accusa di corruzione nell’ambito dell’inchiesta intitolata Ciapi, sul business dei corsi di formazione professionale. Il politico trascorse 15 giorni in carcere, e poi 76 giorni ai domiciliari. Tuttavia le accuse nei suoi confronti sono cadute e ha ottenuto un risarcimento per ingiusta detenzione pari a circa 11mila euro. Gentile ha però presentato ricorso in Cassazione ritenendo che la cifra dovesse essere maggiore anche alla luce della quantificazione di ulteriori danni.