Un innovation hub con l’obiettivo di aggregare una serie di aziende che operano nel settore del digitale, in particolare delle tecnologie innovative, e mettere a disposizione di ricercatori, sviluppatori, ingegneri, programmatori e fisici uno spazio di confronto dove mettere a punto nuovi modelli di business che rispondano positivamente alle sfide portate dall’imprenditoria 4.0. È il Free mind foundry, inaugurato lo scorso 17 luglio ad Acireale. «L’intero spazio, realizzato in poco più di un mese anche grazie al Credito Siciliano, è diviso fra aree dedicate al lavoro e aree pensate per la ricreazione – spiega Simone Massaro, amministratore delegato di BaxEnergy, che ha progettato l’ambiente –. Il 55 per cento dell’ufficio ospita scrivanie e spazi di co-working dove poter portare avanti i più svariati progetti, mentre il 45 per cento dello spazio è destinato allo svago».
All’interno del lab sono presenti tre cortili interni – soprannominati giardino degli ulivi, delle arance e dei limoni – e piccole piazze pensate per far incontrare le persone e creare momenti di dialogo, incontro e scontro su idee e progetti, in modo da favorire attraverso il confronto la nascita di nuovi stimoli. Punto di forza di quello che rappresenta il polo di innovazione tecnologica più grande del Sud Italia, infatti, è proprio quello di mettere sotto lo stesso tetto una pluralità di voci e modi di pensare, come sottolinea il fondatore di BaxEnergy Simone Massaro. «All’interno del nostro spazio si muovono aziende diverse caratterizzate dal fattore comune dell’innovazione digitale, declinata in vari settori. La BaxEnergy sviluppa soluzioni per il monitoraggio delle centrali di energie rinnovabili, la Red Raion si occupa di produzioni cinematografiche in realtà virtuale per l’industria del divertimento, Rimlight studios progetta e sviluppa videogiochi di alta qualità per console e pc, Wisnam si dedica all’Internet of Things (IoT) e vanta dieci anni di esperienza in misure elettroniche e reti di sensori per la gestione delle energie rinnovabili, delle costruzioni e dell’industria, mentre Digital Shell è specializzata nella progettazione e nello sviluppo di soluzioni software e offre soluzioni di BigData e IoT per la gestione di grandi volumi di dati».
Fare sistema e creare sinergie tra le persone, dunque, per affrontare il futuro. Oltre a puntare, inevitabilmente, sull’aspetto dell’internazionalizzazione, che caratterizza le realtà attualmente presenti in azienda. Saranno 180 gli ingegneri, i ricercatori, gli accademici, gli startupper e gli sviluppatori che entro settembre frequenteranno con costanza il campus, progettato per favorire la creatività. «Non ci sono restrizioni sulle idee e non possiamo prevedere cosa verrà progettato nel corso del tempo», commenta Massaro, che aggiunge: «In questo momento il focus è sui progetti che ruotano attorno alle energie rinnovabili, alle intelligenze artificiali, all’Iot – che fabbrica oggetti intelligenti da utilizzare per interconnettere i dispositivi che fanno parte della nostra vita quotidiana – e all’entertainment cinematografico e dei videogame».
La Free mind foundry vuole essere fin da subito non solo un punto di riferimento sul territorio per tanti talenti, ma anche una spinta per favorire l’arrivo di giovani stranieri per lavorare in sinergia. «Ci auguriamo che possa servire da volano per altre aziende del territorio e che possa attrarre, oltre ai talenti, investimenti in prodotti di qualità che non rientrano nel classico made in Italy e che oggi ci danno la possibilità di farci conoscere e diventare protagonisti a livello mondiale».
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