«Si era svegliato presto, alle 6, perché doveva studiare per un’interrogazione. Poi, alle 7.30, è uscito di casa. Stavo aspettando la sua telefonata, mi telefona tutti i giorni per dirmi che sta entrando a scuola. Invece è arrivata la chiamata di un signore che mi diceva che mio figlio aveva avuto un incidente stradale. E che all’inizio non dava neanche segni di vita». La signora Rosa parla dall’ospedale Cannizzaro. Suo figlio – G. M., 14 anni – è appena uscito dalla sala operatoria dove ha subito un delicato intervento neurochirurgico. I medici gli hanno rimosso un ematoma cerebrale e sta mostrando cenni di risveglio dal coma farmacologico, ma la prognosi resta riservata e il ragazzo continua a essere ricoverato nel reparto di Rianimazione. È lì che si trova da lunedì, dopo che un 16enne a bordo di un Honda Sh 125 lo ha travolto mentre attraversava sulle strisce pedonali di via Lazzaretto, ad Acireale. A pochi metri dall’ingresso del liceo scientifico Archimede.
Secondo la ricostruzione della polizia municipale acese, il 14enne aveva appena parcheggiato la sua minicar e stava raggiungendo l’istituto scolastico a piedi, intorno alle 7.40 dello scorso 7 novembre. G. M. stava attraversando regolarmente la strada quando un altro adolescente – che pare stesse sorpassando alcune automobili in modo azzardato – lo ha investito in pieno. «Mio figlio è stato sbalzato lontano di una decina di metri», continua la madre. Il conducente del motorino – che stava andando a lavoro in un esercizio commerciale di Acireale – indossava il casco ma, come emerso dai successivi controlli, non aveva la patente necessaria a guidare un ciclomotore di quella cilindrata. Lo scontro con lo studente dell’Archimede è stato violentissimo. «La persona che mi ha telefonato – continua la madre della giovane vittima – mi ha detto che mio figlio era svenuto. Poi lo hanno smosso, si è risvegliato, ha chiesto di me e ha dettato il mio numero di telefono».
Quando la signora è arrivata sul posto, ha trovato due ambulanze e suo figlio coperto di sangue, con una profonda ferita alla testa dovuta, probabilmente, all’impatto con il gradino che separa l’asfalto dal marciapiede. Il 14enne ha riportato anche alcuni traumi polmonari causati dallo scontro con il motorino Sh. Il guidatore di quest’ultimo, invece, ha riportato solo alcune contusioni al viso e agli arti inferiori. «Un’ambulanza aveva il medico, l’altra no – ricorda la signora Rosa – Mi avevano detto che il bambino sarebbe andato subito al Cannizzaro. Invece qualcosa non è andato come doveva. Mi sono ritrovata dentro all’ambulanza senza medico e siamo arrivati all’ospedale di Acireale. Mi hanno detto che lo hanno fatto perché era l’ospedale più vicino, ma alla fine abbiamo perso un sacco di tempo». Perché dopo l’arrivo al pronto soccorso al ragazzo è stata fatta una tac, che ha evidenziato l’ematoma cerebrale: «All’inizio era largo nove millimetri, ma tra una cosa e l’altra si sono fatte le 12 e l’ematoma si era allargato fino a 24 millimetri».
A questo punto, secondo il racconto della donna, sarebbe iniziata la corsa verso l’ospedale Cannizzaro di Catania. «Il bambino è stato in coma farmacologico, ha passato mezza giornata inutile all’ospedale di Acireale, e non ho capito se c’è stato uno scambio di ambulanze oppure no – continua la madre del 14enne – Come mai mio figlio era su un’ambulanza non medicalizzata, mentre invece quel ragazzo, che stava evidentemente meglio, ha avuto l’ambulanza col medico? Chi decide queste cose?». Le condizioni cliniche dello studente acese sono in fase di miglioramento: «E noi stiamo qui e non ci spostiamo – conclude la donna – Però io vedo il bambino là dentro, dopo averlo visto solo uscire di casa per andare a scuola, e penso che sono arrabbiata con il mondo».
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