Acireale, difesa chiede scarcerazione di Barbagallo Per la procura l’ex sindaco deve restare in prigione

«Abbiamo spiegato al giudice i motivi per cui riteniamo giusta la revoca della misura cautelare». Parla così all’uscita dalla lunga udienza davanti al tribunale del Riesame l’avvocato Enzo Mellia, legale dell’ex sindaco di Acireale Roberto Barbagalloarrestato a febbraio con l’accusa di corruzione elettorale per un episodio accaduto poco prima delle Regionali di novembre. Secondo la procura di Catania, l’allora primo cittadino – dimessosi pochi giorni dopo l’inizio della permanenza nel carcere di piazza Lanza – avrebbe chiesto al luogotenente dei vigili urbani Nicolò Urso, anche lui arrestato e di recente rimesso in libertà, di effettuare un controllo sull’attività di due venditori ambulanti. Con l’intento di creare le condizioni affinché la coppia andasse a cercare Barbagallo, il quale, in cambio della disponibilità ad annullare la sanzione, avrebbe chiesto l’appoggio elettorale per Nicola D’Agostino, non coinvolto nell’indagine, deputato regionale rieletto e referente politico di Barbagallo. 

«M’aggiuva na cosa elettorale», si sente nell’intercettazione ambientale captata dai militari della guardia di finanza, nell’ambito di un’inchiesta più vasta – denominata Sibilla – che ha portato all’arresto di altre sette persone, per un totale di 17 indagati. L’obiettivo dichiarato della difesa è quello di ottenere la scarcerazione di Barbagallo, che nel 2014 diventò sindaco sostenuto dal progetto Cambiamo Acireale. La richiesta arriva una settimana dopo la data che era stata fissata per il Riesame, perché lo stesso Mellia ha chiesto e ottenuto una proroga per approfondire la documentazione. «Secondo noi, sono venuti meno i motivi della custodia», aggiunge l’avvocato a fine del confronto, iniziato dopo le 10 e durato oltre tre ore. L’accusa, dal canto suo, ha confermato la richiesta di tenere Barbagallo in carcere.

Adesso la palla passa al giudice che dovrà decidere entro giovedì se accogliere le istanze della difesa dell’ex primo cittadino. Tra le possibili misure che il tribunale potrebbe prendere c’è anche quella dei domiciliari, nel caso in cui venisse considerato attuale il pericolo di reiterazione del reato in vista delle prossime amministrative di giugno. Intanto, proprio questa mattina, al Comune di Acireale è previsto l’insediamento del commissario straordinario Salvatore Scalia. L’ex magistrato della procura di Catania avrà il compito di traghettare l’ente fino al voto.


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