A un mese e mezzo dall’avvio del nuovo anno scolastico, ad Acireale non si placa il dibattito sulla nuova impostazione del servizio degli asili comunali. Oggetto nei giorni scorsi di una polemica a distanza tra opposizione e maggioranza, le modifiche apportate dall’amministrazione Barbagallo hanno provocato il malumore dei genitori.
Per la precisione, la critica riguarda l’unico asilo in funzione, il San Martino, poiché per l’altro, il Sacro Cuore, il Comune ha deciso di attendere l’arrivo di un finanziamento di 103 mila euro proveniente dai fondi P.A.C (Fondi strutturali e Piano d’azione e coesione, ndr). Ciò ha portato l’amministrazione ad accorpare i bambini nella prima struttura, una decisione che ha provocato il dissenso di quei genitori che vedevano nell’alternativa tra le due sedi un’opportunità di scelta.
«Non è accettabile – afferma un genitore – che io non abbia la possibilità di scegliere dove iscrivere mio figlio. L’ubicazione della sede della scuola nell’economia di una famiglia ha una grande importanza. L’amministrazione avrebbe dovuto far sapere per tempo quali erano le novità, così da consentirci di fare la scelta migliore. Sembra invece una decisione presa di fretta e con una buona dose di improvvisazione». Sulla imputazione di presunto attendismo, l’assessore alla Pubblica Istruzione, Adele D’Anna, ha replicato: «Le domande di iscrizione, sulla base del regolamento degli asili comunali, vanno inoltrate entro il 15 giugno di ogni anno. Io invece – ha continuato l’assessore – ho ricevuto la delega al settore il 18 giugno, a giochi già fatti. Tuttavia, si è evitato un doppio passaggio perché i bambini sono stati inseriti sin dal primo giorno di asilo al plesso dell’istituto San Martino».
Tra i genitori, però, c’è chi sostiene che il vero motivo dell’accorpamento sia di natura economica e rientrerebbe nel piano di spending review pensato dal Comune per tagliare le spese dell’ente: «Il risparmio – ha commentato l’assessore D’Anna – è una conseguenza della scelta, non l’obiettivo. D’altronde come si fa a ristrutturare integralmente un edificio con l’attività in corso?».
Motivo di discussione anche l’importo della retta che le famiglie dei 53 bambini iscritti dovranno pagare a partire dai prossimi mesi: «Fino a oggi – racconta una madre – abbiamo pagato una retta di 157 euro, ma adesso in base ai calcoli effettuati si andrà incontro a un aumento la cui entità però è sconosciuta. Infatti – prosegue – tutto dipenderà dalle scelte che l’amministrazione farà nella gestione del personale, perché probabilmente non potrà essere confermato in toto». Eventuali scelte, che andrebbero a toccare maestre precarie e ausiliare, potrebbero causare ulteriori effetti negativi, specie nei bambini: «Se da un lato il rischio è di vedere innnalzare la retta – dichiara un altro genitore – dall’altro bisogna stare attenti a non creare troppi sconvolgimenti nei nostri figli. Parliamo di bimbi di tre anni, che potrebbero patire il cambio in corsa della maestra».
Sulla questione retta, l’assessore D’Anna si è impegnata a trovare una soluzione insieme ai genitori: «La nostra proposta – ha spiegato il responsabile all’Istruzione – è stata quella di lasciare invariato limporto della attuale retta. Per fare questo, essendo iscritti 53 bambini ed essendo lasilo nido un servizio a domanda individuale, per cui il genitore è obbligato a coprire i costi di gestione con un contributo in misura non inferiore al 36%, si è ipotizzato di considerare come personale stabile le dodici maestre a tempo indeterminato che hanno partecipato e vinto il concorso comunale per maestre dasilo. La controproposta dei genitori – ha continuato D’Anna – è stata quella di calcolare di quanto aumenterebbe la retta se si considerassero anche le cinque maestre a tempo determinato. Noi crediamo nella democrazia partecipata e saranno dunque i genitori a decidere». Nessun dubbio, invece, per quanto riguarda il personale ausiliario: «Escludo decisamente un loro coinvolgimento in eventuali spostamenti».
La vicenda asili interessa anche due genitori “d’eccezione”, l’assessore all’Ambiente Francesco Fichera e la portavoce della Putìa del Bene Comune, Maria Continella. Quest’ultima segue la vicenda nel duplice ruolo di mamma e attivista politica: «Insieme agli altri componenti della Putìa – ha spiegato Continella – ci stiamo interessando del caso. Una cosa è certa, i bambini vengono prima di tutto».
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