Aci Sant’Antonio, gesto di altruismo Genitore ristruttura la scuola a proprie spese

Dove non arriva la politica, può farcela il cittadino. È questo il pensiero del padre di uno dei bambini che frequentano la scuola primaria di Lavina, ad Aci Sant’Antonio, che si è fatto carico di sostenere i costi della riqualificazione dell’istituto frequentato dal figlio. L’uomo ha scelto di non fornire le proprie generalità, perché «l’altruismo e la solidarietà non possono portare un nome e cognome». Il plesso è stato inaugurato proprio questa mattina dopo i lavori che ne hanno permesso il recupero. Pulizia dell’area verde, rifacimento dei colori della facciata e dell’inferriata, imbiancamento delle pareti delle aule; sono alcuni degli interventi tesi a rendere più sicura la permanenza dei bambini. Il genitore è riuscito a realizzare l’opera grazie anche alla solidarietà di amici e colleghi.

D’altronde, considerata la delicatissima situazione finanziaria del Comune che sul finire del 2013 ha dichiarato il dissesto, se l’iniziativa non fosse partita dal singolo, non ci sarebbe stata altra soluzione: «Ho deciso di impegnarmi in prima persona – dichiara l’uomo – perché desideravo che i miei figli potessero vivere bene a scuola così come fanno quando si trovano a casa». Sulla spontaneità della decisione: «Non avevo altra scelta. L’ente al momento non avrebbe potuto supportare alcun lavoro di ristrutturazione e comunque – continua il genitore – si sa che dalle nostre parti la burocrazia è troppo lenta. Io volevo dare un aiuto concreto per dare ai bambini una scuola migliore fin da subito».

Per farlo ci sono voluti parecchi giorni di lavoro. I primi interventi sono iniziati più di un mese fa e sono andati avanti in orari extrascolastici e nei week-end: «Da parte del Comune – dichiara Rosario Strano, tecnico responsabile delle scuole santantonesi – c’è stata chiaramente viva soddisfazione. L’unica garanzia che bisognava fornire era quella di operare in fasce orarie in cui i bambini non avrebbero corso alcun pericolo. Ma devo dire – conclude Strano – che, oltre a essere un genitore splendido, chi ha condotto i lavori si è rivelato anche un professionista di qualità».

A commentare l’iniziativa è stato anche l’assessore all’Istruzione, Maria Grazia Leone: «Un impegno encomiabile – dichiara l’esponente della giunta Caruso –. È stato un esempio per tutti. Con assoluta spontaneità e immensa generosità, senza chiedere nulla in cambio, ha offerto lavoro, materiali, dedizione e tempo per rendere più a misura di bambino un pezzetto di territorio». Per l’assessore la sinergia tra cittadini e amministrazione potrebbe essere una delle chiavi per uscire da questo momento delicato: «Proveremo – continua Leone – ad adottare strumenti di semplificazione, affinché la buona volontà mostrata possa contagiare e propagarsi. L’ufficio, a questo proposito, sta già lavorando su un’ipotesi di regolamento per l’adozione di aree pubbliche ed arredi urbani di proprietà comunale». Intanto, i bambini della scuola hanno celebrato la messa a nuovo della loro scuola piantando un albero.


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È stata inaugurata oggi la scuola primaria di Lavina, struttura riqualificata grazie all'impegno personale di un genitore. L'uomo, che ha preferito restare anonimo, ha lavorato nelle ore extrascolastiche e nei weekend per un mese, fornendo manodopera e materiali: «L'amministrazione non poteva sostenere i costi e io volevo dare la possibilità ai bambini di vivere in un ambiente migliore». Dal Comune, che è alle prese con il dissesto finanziario, fanno sapere: «Stiamo pensando a un regolamento per l'adozione da parte dei cittadini di aree pubbliche»

È stata inaugurata oggi la scuola primaria di Lavina, struttura riqualificata grazie all'impegno personale di un genitore. L'uomo, che ha preferito restare anonimo, ha lavorato nelle ore extrascolastiche e nei weekend per un mese, fornendo manodopera e materiali: «L'amministrazione non poteva sostenere i costi e io volevo dare la possibilità ai bambini di vivere in un ambiente migliore». Dal Comune, che è alle prese con il dissesto finanziario, fanno sapere: «Stiamo pensando a un regolamento per l'adozione da parte dei cittadini di aree pubbliche»

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