Aci Catena, paradosso in consiglio comunale Niente riprese per la mozione trasparenza

Chi ben comincia è a metà dell’opera. Solo uno dei proverbi azzeccati per raccontare quanto accaduto ieri sera nell’aula consiliare di Aci Catena, poco prima che si iniziasse a discutere della mozione trasparenza. Quando a cittadini e cronisti è stato vietato proprio di riprendere i lavori dell’aula.

Al primo punto dell’ordine del giorno, infatti, vi era la proposta da parte della IX commissione consiliare permanente di introdurre la diretta streaming nei lavori delle stesse commissioni e la pubblicazione on line dei verbali delle sedute. A presenziare in aula, tra il pubblico, esponenti del Movimento 5 stelle locale, del collettivo Gramigna e alcuni giornalisti. Ed è stato proprio a causa della presenza di questi ultimi che è nata una breve ma accesa polemica tra maggioranza e opposizione.

Nello specifico, il presidente del Consiglio, Salvatore Finocchiaro, è intervenuto per intimare il divieto di registrare con fotocamere e iPad l’inizio della seduta. A detta del presidente, supportato a sua volta dal parere del segretario del civico consesso, non sarebbe possibile operare delle registrazioni di quanto discusso in aula, e questo nonostante la seduta sia pubblica. Finocchiaro ha fatto riferimento al regolamento del consiglio comunale, ma ben presto è stato stoppato da alcuni consiglieri che hanno sottolineato come proprio il regolamento non specifichi alcunché riguardo a presunti divieti di ripresa per chi sta dalla parte del pubblico.

Il paradosso – considerato che di lì a poco si sarebbe parlato di trasparenza – è poi rientrato, dando vita alla discussione. La mozione è stata approvata e adesso spetterà all’amministrazione guidata dal sindaco, Ascenzio Maesano, operare affinché la proposta venga attuata, evitando quanto successo ieri.

[Foto di Alina]


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Imbarazzo, ieri sera, si è registrato ad Aci Catena prima dell'inizio della discussione sulla possibilità di trasmettere in diretta streaming i lavori dell'aula. Il presidente del Consiglio Salvatore Finocchiaro ha infatti intimato in un primo momento il divieto di registrare le immagini della seduta ai cittadini e ai giornalisti presenti

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