Non è morto per annegamento Vincenzo Carrubba. È stato l’esito dell’autopsia sul corpo dell’operaio agricolo di 38 anni – sposato e padre di due figli piccoli – ritrovato in un lago artificiale ad Acate (nel Ragusano) a svelare che la causa del decesso è stato un arresto cardiocircolatorio. E, intanto, nel registro degli indagati è stato iscritto, come atto dovuto, il nome di uno dei responsabili dell’azienda agricola per cui lavorava Carrubba.
Adesso, sono ancora in corso le indagini per ricostruire la dinamica di quanto accaduto la mattina del 27 gennaio tra le campagne di Marina di Acate lungo la strada provinciale 87 che collega la cittadina in provincia di Ragusa alla statale 115 per Gela. Quando il 38enne era stato dato per scomparso e il trattore a bordo del quale stava lavorando era stato ritrovato ancora acceso in mezzo a un campo. A dare l’allarme era stato un parente al quale l’uomo non aveva risposto al telefono.
Dopo oltre cinque ore di ricerche, erano stati i sommozzatori vigili del fuoco a recuperare il corpo senza vita in un invaso per l’irrigazione profondo 15 metri e capace di contenere fino a 240mila metri cubi di acqua. Al momento, gli inquirenti stanno effettuando anche delle verifiche che mirano ad accertare le modalità dell’espletamento delle mansioni affidate all’operaio e la completa sussistenza di tutti i requisiti minimi di sicurezza.
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