La politica avrebbe spinto per fare ottenere le autorizzazioni per gli stalli, dietro la società che avrebbe gestito il tutto, in modo occulto, c'era il fratello. Coinvolto anche il marito della donna: avrebbe perseguitato due persone che volevano denunciare
Abuso d’ufficio, divieto dimora per sindaca Erice Pressioni per un parcheggio. Coinvolto il fratello
I carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale di Trapani hanno notificato alla sindaca di Erice, Daniela Toscano la misura cautelare del divieto di dimora nei Comuni di Trapani ed Erice, in esecuzione di un’ordinanza cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Trapani su richiesta della procura, per le ipotesi di reato di calunnia e abuso d’ufficio, quest’ultimo commesso in concorso con il fratello Massimo Toscano, consigliere comunale di Trapani, destinatario della stessa misura cautelare. Al marito della sindaca, Paolo Rallo, è stata invece notificata la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.
L’attività investigativa, coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Agnello e dal sostituto procuratore Franco Belvisi, ha avuto inizio nel febbraio 2019, a seguito dell’indagine che condusse i carabinieri all’arresto di Salvatore Angelo Catalano, vicesindaco e assessore della giunta Toscano, per le ipotesi di reato di abuso d’ufficio e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio.
Secondo gli inquirenti la sindaca, in concorso con il fratello e nell’interesse economico dello stesso, abusando della sua funzione, avrebbe esercitato pressioni sui competenti uffici comunali al fine di fare rilasciare le necessarie autorizzazioni per l’apertura di un parcheggio, sito sul lungomare ericino, gestito da una società, della quale Massimo Toscano sarebbe socio occulto. Inoltre la sindaca al fine di assicurarsi l’impunità, calunniava, denunciandolo alla Procura, falsamente del reato di diffamazione a mezzo stampa il padre di un consigliere comunale di opposizione, per un’intervista da questi rilasciata ad un quotidiano on-line, nella quale denunciava pubblicamente il malaffare che si celava dietro la concessione per il citato parcheggio.
Sono stati inoltre raccolti gravi indizi di colpevolezza nei confronti del marito della politica, in ordine al reato di atti persecutori, in quanto in più occasioni minacciava un imprenditore e la moglie, che con la propria testimonianza aveva permesso di acquisire importanti elementi indiziari nei confronti dei due fratelli Toscano. Alla sindaca vengono contestati anche i reati di traffico di influenze illecite e diffamazione nei confronti dell’imprenditore. Nell’inchiesta, secondo quanto comunicato dai carabinieri, risultano altri quattro indagati.