«Abusivi e privilegiati», Messina attacca Zo I soci della coop: «Inesattezze, rettifichi»

Il Centro Zo è illegale ed abusivo e fino adesso ha utilizzato i locali di piazzale Asia a titolo gratuito? Se lo chiede Manlio Messina, consigliere comunale del Pdl nonché presidente della VII commissione cultura sport e turismo. «Sarebbe veramente incredibile se fosse tollerato che dei privati occupino abusivamente un immobile comunale e per giunta ci guadagnino esercitando nei locali un’attività commerciale», afferma. La struttura è stata data in comodato d’uso alla Cooperativa Officine che ha fondato il Centro culture contemporanee Zo 10 anni fa e la convenzione è scaduta l’anno scorso. Le informazioni sul contratto e sulla gratuità o meno dell’uso dell’immobile sono però duplici. Se infatti da un lato Manlio Messina dichiara che è stata concessa dall’amministrazione comunale «in comodato d’uso gratuito» seppure lì si svolga «un’attività commerciale in piena regola», dall’altra, il presidente della Coop Felicita Platania smentisce categoricamente. «Il Centro di culture contemporanee Zo non occupa abusivamente alcun immobile comunale e la convenzione è sempre stata a titolo oneroso», si legge sul comunicato che ha fatto pervenire alla nostra redazione.

Inoltre, poiché la convenzione è scaduta circa un anno fa, il consigliere Messina parla di una situazione di abusivismo del centro perché «l’immobile continua a essere occupato dai proprietari dello Zo senza nessuna legittimità». Racconta che molte sono state le interrogazioni che lui ha fatto in consiglio comunale senza ricevere risposta, «e questo nonostante vi sia il parere dell’Avvocatura comunale che sostiene l’emissione di un bando di gara per l’affidamento in gestione dell’immobile comunale di piazzale Asia», continua Messina. Non riesce a spiegarsi, inoltre, «perché tutto questo silenzio». Per Felicita Platania, però, le cose non stanno così e auspica una rettifica del consigliere.

La convenzione siglata tra il Comune e la coop prevede la possibilità di fare richiesta di rinnovo, richiesta che è stata fatta prima della scadenza dei termini contrattuali. Dopo quasi un anno, però, dal Comune non è arrivata nessuna comunicazione. La tempistica dipende tutta da palazzo degli Elefanti. «È in corso una negoziazione tra le parti, e l’assegnazione dello spazio avverrà con le modalità e i tempi stabiliti dall’amministrazione comunale», spiega Platania. Non accettano l’accusa di abusivismo i soci del Centro Zo che si definiscono «un caso di eccellenza italiano», le cui attività «sono sempre state funzionali alla realizzazione del progetto imprenditoriale e culturale complessivo per il quale la cooperativa Officine da oltre dieci anni investe risorse proprie cospicue (ristrutturazione, manutenzione ordinaria e straordinaria, spese di gestione del bene e delle attività)», scrivono. Spese, che specifica ancora Platania, sono state previste dall’accordo con l’amministrazione comunale come corrispettivo per l’utilizzo dell’immobile.

[Foto di Centro Zo]


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