Contro gli uomini di Colantuono, reduci dal prestigioso successo sul campo della Juventus, il bomber piemontese dovrebbe partire dalla panchina. Iachini orientato a confermare l'undici proposto contro il Genoa. Tra i convocati non c'è Benali ormai ad un passo dal Pescara
A Udine a caccia di conferme L’effetto Gilardino carica i rosanero
L’effetto Gilardino dà un notevole impulso ai «preparativi» della gara esterna di domani sera contro l’Udinese. L’arrivo del bomber piemontese, già a disposizione di Iachini, è il fattore che di fatto sta monopolizzando la vigilia del match contro i bianconeri valido per la seconda giornata di campionato.
I protagonisti della storia sono sintonizzati sulle stesse frequenze: la voglia del giocatore di scendere in campo e di dare subito il proprio contributo si sposa con le esigenze del tecnico, agevolato dalla presenza di un attaccante di ruolo. Di un centravanti in grado, sulla carta, di capitalizzare il gioco della squadra e di valorizzare gli schemi offensivi preparati durante la settimana.
La fretta, tuttavia, potrebbe essere una cattiva compagna di viaggio: la «prima» di Gilardino con il Palermo è ormai alle porte ma per il debutto dal primo minuto con la sua nuova squadra l’ex nazionale azzurro molto probabilmente dovrà aspettare la sfida casalinga contro il Carpi dopo la sosta. A Udine, infatti, Iachini sembra orientato a confermare la formazione proposta domenica scorsa contro il Genoa (3-5-1-1 con Vazquez e Quaison in attacco) optando per un impiego part-time di Gilardino in partita in corso. Una strategia pianificata ad hoc per allineare il volto nuovo al resto del gruppo e inserirlo con gradualità nei meccanismi del collettivo. «Avrò un colloquio con lui e insieme valuteremo cosa è meglio fare – ha spiegato Iachini – deciderò dopo questo confronto con il giocatore. Bisogna valutare tanti aspetti: Gilardino ha svolto finora un lavoro individuale (con un preparatore atletico personale, ndr) e deve ancora raggiungere il top della condizione. E non dimentichiamo che dopo la gara di Udine ci sarà la sosta. Esporlo al rischio di problematiche fisiche sarebbe imprudente».
Le aspettative alimentate dall’esordio di Gilardino con il Palermo vanno comunque contestualizzate nell’ambito di una partita che, anche in virtù degli intrecci con le dinamiche di un mercato estivo ormai agli sgoccioli, presenta altri contenuti. Domani si affronteranno due squadre galvanizzate dai rispettivi successi nella prima giornata di campionato. Se i rosanero hanno esultato soprattutto per il modo in cui è maturata la vittoria contro il Genoa (decisivo allo scadere un gol di El Kaoutari), gli uomini di Colantuono (ex di turno) hanno brindato ad un’affermazione prestigiosa ottenuta allo «Juventus Stadium», un fortino praticamente inespugnabile come insegna la storia recente della serie A.
Il successo per 1-0 conquistato a Torino contro i campioni d’Italia caricherà ulteriormente i friulani, pronti a scendere in campo con un duplice obiettivo: dare continuità all’impresa contro la Juventus e celebrare nel migliore dei modi il primo appuntamento nel nuovo stadio «Friuli», impianto rinnovato nel look e proiettato verso la modernità. Anche l’Udinese, comunque, troverà un Palermo motivato. Una squadra a caccia di conferme dopo il confortante avvio di stagione e con una freccia in più (Gilardino) nell’arco a disposizione di Iachini. Sono 25 i convocati per la trasferta in terra friulana. Nell’elenco, di cui fa parte anche Maresca, non figura il nome del centrocampista Benali, sul piede di partenza destinazione Pescara. Come terzo portiere è stato convocato Marson al posto dell’indisponibile Alastra, bloccato dal mal di schiena.