C’è un rione a Trapani che si chiama Fontanelle Milo, ma che è stato ribattezzato Bronx dalla gente del luogo, perché – come il noto quartiere newyorkese – è ad alta densità criminale. Risale solo a pochi mesi fa l’ennesimo spiacevole episodio: appaiono sul muro di una palazzina popolare in via Vito Catalano delle scritte inneggianti alla mafia e al boss latitante Matteo Messina Denaro. «Purtroppo non sappiamo chi possa essere stato, il quartiere è tristemente rinomato e in passato è stato oggetto di operazioni di polizia nell’ambito dello spaccio di droga» spiega a MeridioNews Rino Giacalone, capo ufficio stampa dello Iacp di Trapani, l’Istituto autonomo per le case popolari. «Purtroppo questa è una zona soggetta a criminalità, tant’è che noi di Iacp abbiamo portato l’argomento all’attenzione delle forze dell’ordine e del prefetto Leopoldo Falco, che ha indetto una riunione straordinaria del comitato per l’ordine e la sicurezza – racconta Giacalone – durante la quale è stata espressa la necessità di dare un segno diverso alla comunità e, in questo senso, il progetto del murales della legalità può essere un buon punto di partenza».
Il progetto, al quale si può aderire con le varie proposte entro il 14 luglio, è rivolto agli artisti in generale, non solo a quelli del territorio. «Siccome prevediamo che la partecipazione sarà notevole, stiamo valutando di reimpiegare in altri quartieri della provincia tutte le proposte che non vinceranno questo bando di gara specifico, per non sprecarli», continua Giacalone. Nel frattempo, le scritte sulla palazzina sono state oscurate dai membri dello Iacp. La realizzazione del progetto è prevista per l’estate: «Ci metteremo subito a lavoro una volta scaduto il bando, grazie anche alla collaborazione di Confindustria Trapani e Ance Trapani che ci hanno già messo a disposizione il pontile e le attrezzature necessarie. Mentre i 1.500 euro previsti per il rimborso forfettario delle spese sostenute saranno messi a disposizione direttamente da noi» spiega.
La realizzazione del murales della legalità mira soprattutto alla riqualificazione di un quartiere che continua a essere additato come zona altamente pericolosa e dove ancora oggi gli abitanti onesti subiscono la pressione criminale di chi conosce solo il linguaggio della violenza e della sopraffazione. «Alla comparsa delle scritte nessuno ha protestato. Noi di Iacp le abbiamo scoperte per caso passando di qua e le abbiamo segnalate immediatamente alle autorità. Ma non c’è stato nessun abitante del quartiere che è venuto a segnalarci qualcosa», prosegue Giacalone. Che poi aggiunge: «Molti degli abitanti del rione sono persone onestissime, che però vivono in un clima tale per cui anche solo tre o quattro persone sono in grado di assoggettare il rione intero». Nonostante le forze dell’ordine siano concretamente impegnate nel territorio.
A Fontanelle Milo, Iacp ha anche dei locali liberi che sono stati più volte vandalizzati. «Per evitare ulteriori danni all’ente avevamo pensato di assegnarne la gestione a cifre ridottissime agli stessi abitanti del posto, per usarli a seconda delle loro esigenze – racconta Giacalone – Qualcuno ha accettato la proposta ma dopo pochi giorni è venuto a restituirci le chiavi». Tardano a farsi notare anche le prime reazioni degli abitanti alla notizia del progetto lanciato da Iacp: «Magari ancora non si è sparsa la voce, si vedrà quando si inizierà a realizzare il murales» conclude.
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