A quando le mani dei privati sulla Gesap per fare arricchire i pochi ai danni della collettività?

OGGI, IN CONSIGLIO COMUNALE, AUDIZIONE DI FABIO GIAMBRONE, PRESIDENTE DELLA SOCIETA’ CHE GESTISCE I SERVIZI A TERRA PRESSO L’AEROPORTO DI PALERMO ‘FALCONE-BORSELLINO’

A che punto è la Gesap? Nella società che gestisce i servizi a terra del’aeroporto di Palermo ‘Falcone-Borsellino’ è cambiato qualcosa? O si assiste al solito mangia-mangia tra manager e consulenti esterni?

Il tema è stato affrontato stamattina nella sede del Consiglio comunale di Palermo, nel corso dell’audizione di Fabio Giambrone, presidente della Gesap.

I consiglieri comunali Luisa La Colla e Francesco Bertolino, al termine dell’incontro, hanno diramato un comunicato nel quale parlano “azione positiva” da parte del presidente Giambrone.

In particolare, Bertolino, che dovrebbe essere presidente della comissione consiliare Bilancio, sottolinea l’importanza della relazione esposta dal Presidente Giambrone sul rilancio dell’aeroporto. Bertolino parla di “apporto strategico in termini di aumento di passeggeri e di voli” che deriva dalla presenza di Ryanair, Volotea, Vueling e di AirOne. “Le infrastrutture che verranno realizzate entro il 2015 – aggiunge Bertolino – daranno allo scalo una dimensione sempre più internazionale”.

“Dall’incontro odierno – affermano Francesco Bertolino e Luisa La Colla – è emersa la conferma che i livelli occupazionali verranno garantiti durante il processo di privatizzazione, la totale disponibilità alla condivisione delle scelte operate e al dialogo su eventuali proposte sono sicuramente motivo di rassicurazione per tutti i lavoratori”.

I consiglieri delle due commissioni consiliari presenti all’incontro, che hanno avuto modo, oggi, di poter interloquire con la dirigenza Gesap, hanno infine manifestato apprezzamento per il Piano di rilancio dell’aeroporto.

Ma c’è chi sulla privatizzazione della società nutre dubbi: “La Gesap si può privatizzare, ma non così velocemente e con questi sistemi”, dice Sandro Leonardi, capogruppo di Leva Democratica a Sala delle Lapidi.

“Non si capisce però come sia possibile aver mantenuto lo stesso management del passato – continua Leonardi – con ricavi che sono gli stessi dal 2004, per non parlare del pasticcio Gh. Apprezzo il lavoro sin qui svolto dal presidente Giambrone, ma qui stiamo parlando di uno scalo che opera quasi in regime di monopolio e senza alcuna concorrenza ferroviaria: più che alla cessione si sarebbe potuto pensare alla quotazione in Borsa, come fatto con successo in altre parti d’Italia e d’Europa”.

“Ai privati interessano gli utili – aggiunge Leonardi – ma la città deve guardare al numero dei passeggeri e non sempre le due cose coincidono: per questo propongo di inserire una clausola che preveda una penale che imponga al privato di far crescere il traffico e il numero dei passeggeri. Privatizzare così velocemente, inoltre, consentirà ad altri di godere dei buoni frutti del lavoro degli ultimi mesi, per non parlare dei maggiori ricavi, circa 15 milioni, che deriveranno dall’adeguamento delle tariffe”.

Nota a margine

Per la cronaca, la privatizzazione della Gesap è uno dei più grossi imbrogli messi su negli ultimi vent’anni dalla classe politica panormita, o presenta tale. La società è stata con ‘piacere’ portata in deficit per deprezzarla e venderla ai privati per il classico ‘piatto di lenticchie’.

Portarla in deficit non è stato difficile. Anzi è stato un piacere per chi si è fatto i ‘bagni’ con retribuzioni da favola, per i consulenti intruppati e per la società rilevata (Gh).

Appena la società passerà nelle mani dei privati, i costi, per i cittadini-utenti di Palermo quadruplicheranno, perché la società opererà in condizioni di monopolio.

Se la Gesap fosse gestita in modo corretto, senza stipendi da favola, senza partecipate fallite (rilevate proprio perché fallite per appesantire i bilanci), senza consulenti sarebbe in attivo con costi più bassi a carico della collettività e con servizi migliori. 

La privatizzazione di Gesip fa il paio con una delle tante operazioni a perdere della Sicilia. Non è da escludere che una delle motivazioni che, lo scorso anno, ha portato alla soppressione dei presidenti delle Province e dei consigli provinciali risieda nel progetto di accaparrarsi le società aeroportuali di Palermo e Trapani (l’azionista di maggioranza della Gesap è la Provincia di Palermo con oltre il 40 per cento delle azioni, il restante 30 per ceto circa fa capo al Comune di Palermo, il 20 per cento circa fa capo alla Camera di Commercio di Palermo ).  

Concludendo: la privatizzazione della Gesap vista dalla parte dei privati è un grande affare. Vista dalla parte dell’interesse pubblico è una gran minchiata degna di una classe politica di ‘banditi’ patentati.  

 


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