E' morto questa mattina per un aneurisma cerebrale Salvatore Coppola, l'editore siciliano che ha fatto dei suoi brevi scritti antimafia un simbolo e un modo per sostenere economicamente le associazioni locali. Conosciuto come Licchia o leditore con la coppola, la sua casa editrice indipendente è considerata una delle più prestigiose dell'isola. Vi proponiamo il ricordo di Valentina, volontaria di AddioPizzo Catania. «Credeva nella forza e nell'importanza della cultura per combattere la mafia», racconta
Scomparso l’autore dei pizzini della legalità «Credeva nei giovani e nella cultura»
Il dolore per la perdita di Salvatore Coppola è quello che si prova per un caro amico, che conosci poco, ma hai imparato ad apprezzare attraverso i fatti più che per le parole. In questi sette anni di vita di Addiopizzo, infatti – l’abbiamo conosciuto nel febbraio 2007 – non sono state molte le occasioni per incontrarlo, lui sempre in giro per la Sicilia e per l’Italia a diffondere i suoi pizzini della legalità e i suoi libri, ma lo sentivamo spesso al telefono (e guai a dargli del lei!)
Nel maggio 2007 abbiamo organizzato insieme un incontro, presso la facoltà di Lettere, dal titolo I pizzini della legalità: le parole giuste contro tutte le mafie e Felicia Impastato, un bellissimo ricordo: una madre e il figlio contro la mafia, film documentario di Anthony Fragola. Salvatore aiutava le associazioni di volontariato, come la nostra, ad autofinanziarsi dando in conto vendita pizzini della legalità e libri, e lasciando a loro metà del ricavato.
Era generoso, ho sempre avuto l’impressione che un po’ si vergognasse nel chiedere la parte di ricavato che gli spettava, credeva nei giovani e dava loro fiducia, e soprattutto credeva nella forza e nell’importanza della cultura per combattere la mafia.
In questi piccoli block notes chiamati pizzini della legalità, ai quali tutti noi volontari e le persone alle quali li abbiamo venduti siamo affezionati, sono raccontate tantissime storie antimafia di persone come Rita Atria, Peppino e Felicia Impastato, Giuseppe Fava, Libero Grassi, Giancarlo Siani e tante tante altre. Tutte storie di vita che non devono mai essere dimenticate e che soprattutto devono essere conosciute nel modo giusto, attraverso le parole di chi li ha conosciuti.
Mi auguro con tutto il cuore che la sua casa editrice possa continuare ad esistere, che qualcuno voglia portare avanti il suo lavoro perché sarebbe davvero triste dirgli addio due volte. Noi comunque non ti dimentichiamo di certo, caro Salvatore, e sulle pagine bianche dei tuoi pizzini della legalità continueremo a segnare i nostri impegni e le nostre speranze per una Sicilia migliore, che anche tu sognavi.
Grazie per esserci stato.
Valentina, Addiopizzo Catania
[Foto di Renè Purpura]