Delle cinque persone cadute in mare, due sono state subito recuperate dai compagni di viaggio mentre le altre sono scomparse nel mare. A soccorrere il gommone è stata la guardia costiera. Di quanto accaduto è già stata informata la procura di Agrigento
Migranti, tre dispersi a bordo del barcone speronato I superstiti: «Azione volontaria del peschereccio libico»
Sono una donna somala e due uomini ivoriani i dispersi dell’incidente che si è verificato fra il gommone di quattro metri e mezzo su cui viaggiavano diretti a Lampedusa e un peschereccio libico. A essere salvate dai compagni di viaggio sono stati invece due persone originarie del Sudan e della Guinea. Fra i 18 superstiti, sbarcati a Lampedusa, ci sono anche quattro donne. Tutti hanno raccontato di essere partiti venerdì sera da Aboukammash, in Libia.
I 18 migranti, a bordo del gommone speronato ieri sera da un peschereccio libico in acque internazionali, sono stati avvistati da una motovedetta della Guardia costiera che faceva ingresso al porto di Lampedusa dopo avere soccorso un’altra imbarcazione con 62 egiziani. Le persone – originare di Costa d’Avorio, Guinea Conakry, Burkina Faso, Sierra Leone – hanno raccontato alla polizia di essere stati speronati volontariamente da un peschereccio libico e hanno riferito che chi guidava la loro imbarcazione virava in direzione del peschereccio per chiedere aiuto.
La barca si sarebbe però avvicinata troppo in fretta al mezzo dei pescatori che è stato dunque urtato lateralmente. Cinque persone sono cadute in acqua. Stando a quanto raccontano i superstiti, due sono state subito aiutate a risalire mentre gli altri tre sono scomparsi in mare. Dell’accaduto è stata già avvisata anche la procura di Agrigento.