Il campetto alla Kalsa come cartolina dell’incuria Comune: «Non siamo in condizione di intervenire»

Dai giochi dell’area per bambini, uno divelto nei giorni scorsi e ormai inutilizzabile, al campo di calcio a cinque il cui manto di erba sintetica è quasi completamente logorato. La cartolina al tornasole riguarda piazza Magione, inaugurata nel 2016 nell’ambito del progetto Piazza Magione Bene Comune, con le donazioni raccolte da Addiopizzo. Quattro anni dopo, a farla da padrone è l’incuria. «Colpa della mancata manutenzione e di un uso improprio, più che di un atto vandalico», ha sottolineato in una nota l’associazione antiracket con riferimento all’ultimo episodio di invìciviltà. L’impasse, per l’amministrazione Orlando, sarebbe attribuibile alla situazione economico-finanziaria del Comune. 

«Se ne può parlare dopo il 31 gennaio – commenta a MeridioNews l’assessore allo Sport Paolo Petralia -, non appena metteremo mano al piano di riequilibrio». Misura, quest’ultima, utilizzata per scongiurare il dissesto e già al centro del dibattito cittadino, dopo l’approvazione di un maxi-emendamento che – sebbene preveda il passaggio a tempo pieno per i dipendenti di categoria C e D, stabilizzazioni e nuove assunzioni dal 2025 – tira la coperta sul piano degli aumenti di Irpef, tariffe del mercato ittico e del mercato ortofrutticolo, della tassa sui rifiuti, del suolo pubblico e della pubblicità. Una mossa che ha mandato su tutte le furie le opposizioni già sul piede di guerra, e pronte alla bagarre quando la palla passerà al Consiglio comunale. 

«Su piazza Magione e sul campo, c’è la massima attenzione da parte dell’amministrazione», assicura a MeridioNews il vicesindaco con delega al Decoro urbano Fabio Giambrone. «Nei giorni scorsi siamo intervenuti sulle porte – sostiene Giambrone -, siamo riusciti a fare quello che è possibile fare, ma per il rifacimento del manto del campetto non ci sono le condizioni di farlo». Lavoro, questo, che per il vicesindaco, «non fanno le maestranze del Comune, perché non facciamo campetti di calcio, ma sarebbe necessario incaricare una ditta esterna». Per farlo, però, bisognerà attendere. «Il piano di riequilibrio mette in moto una macchina – sottolinea Giambrone -, aspettiamo di vedere cosa accadrà nei prossimi giorni». Il futuro del parco giochi, che per l’inaugurazione aveva coinvolto i residenti della Kalsa e associazioni, e che era stato palcoscenico di partite del cuore contro il razzismo proprio nel campo lasciato all’incuria, non può ancora delinearsi.

«I giochi stanno letteralmente cadendo a pezzi – dice al nostro giornale Giusy Galluzzo di Addiopizzo – non vogliamo puntare il dito contro nessuno ma la situazione è così da anni, noi chiediamo solo che ognuno faccia la propria parte». Perché, ribadisce Galluzzo, «di fatto non c’è mai stato un intervento efficace di manutenzione», conclude.


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