Palermo, a Catanzaro un buon punto di ripartenza Baldini: «Dobbiamo migliorare ma passi in avanti»

A che punto è il processo di crescita del Palermo targato Baldini che era in attesa di un responso da parte del campo in una partita vera e al culmine di un periodo condizionato all’inizio dall’emergenza Covid? La risposta è: a buon punto se facciamo riferimento, con un gioco di parole, alla bontà del punto (0-0 il finale) ottenuto dai rosanero a Catanzaro nel posticipo della quarta giornata di ritorno del girone C. Anche se non autorizza salti di gioia, il risultato maturato allo stadio Ceravolo può essere accolto con soddisfazione dai rosa se messo in relazione, ad esempio, al poco tempo che per cause di forza maggiore il successore di Filippi ha avuto per condividere le sue idee con tutti gli effettivi o allo spessore dell’avversario di turno. Una diretta concorrente protagonista in questo mese di un mercato altisonante (mancavano Iemmello e Maldonado ma durante il secondo tempo è entrato l’attaccante Biasci schierato come esterno sinistro in una formazione a trazione anteriore) e intenzionata a conquistare l’intera posta in palio anche per riscattare l’eliminazione alle semifinali della Coppa Italia di categoria ad opera del Padova.

Era una trasferta insidiosa, introdotta peraltro da un antipatico fatto di cronaca in relazione al danneggiamento subìto dal pullman della squadra ospite da parte di due sconosciuti (individuati successivamente dagli agenti) poco prima del trasferimento in albergo, e i rosa non si sono fatti trovare impreparati. Disegnato con un 4-2-3-1, il Palermo ha tenuto il campo con personalità e, al netto di un palo colpito dai padroni di casa nella porzione iniziale della gara, nell’arco dei 90 minuti ha avuto le occasioni migliori. Che, tuttavia, non ha saputo sfruttare anche e soprattutto per la mancanza di killer-instinct di attaccanti che, come dimostrano i numeri, in questa fase del campionato (per la quarta partita di fila la squadra è rimasta a secco) faticano a lasciare il segno in fase realizzativa. E’ uno degli aspetti sui quali Baldini dovrà focalizzare l’attenzione per alzare il livello di competitività di un collettivo che, in ogni caso, in Calabria ha fatto registrare dei passi avanti rispetto al recente passato sul piano dell’atteggiamento e della mentalità: «Mi è piaciuto molto il carattere e il modo in cui la squadra ha lottato fino alla fine – ha sottolineato il tecnico rosanero nell’immediato post-partita – siamo venuti qui e per 80 minuti abbiamo fatto la partita mostrando anche una certa padronanza. Se i tifosi del Catanzaro non sono soddisfatti del risultato vuol dire che la gara l’abbiamo fatta noi. Cosa mi lascia più contento? Il carattere e il coraggio mostrato dalla squadra. Faccio i complimenti ai giocatori».

L’allenatore toscano promuove il suo Palermo ma è consapevole che la strada da percorrere è molto lunga: «È chiaro che dobbiamo migliorare (se Valente nel primo tempo con un pallonetto e poi Soleri e il neo-entrato Brunori nella ripresa fossero stati più incisivi in area di rigore il match avrebbe avuto un epilogo diverso, ndr) e che bisogna lavorare su vari aspetti. Detto questo, in allenamento le cose sono sempre più difficili rispetto a quello che uno può vedere da fuori. Sono comunque soddisfatto anche perché credo che con questo modo di fare e di pensare possiamo arrivare lontano». Sulla stessa lunghezza d’onda viaggia il difensore Edoardo Lancini, protagonista di una prestazione più che sufficiente in una sfida con tanti contenuti, anche emotivi legati al ricordo di Gianni Di Marzio celebrato con uno striscione (Baluardo di un calcio romantico) pure dai tifosi rosanero presenti allo stadio: «Abbiamo fatto una grande partita soprattutto perché siamo stati alti e abbiamo fatto pressing per tutti i 90 minuti – ha dichiarato il numero 79 al sito ufficiale – si vede la mano che ci sta dando il mister».


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