Un catanese nella nazionale di beach soccer Peppe Platania: «Sono nato calciatore»

È il capitano del Catania, nonché il vice della nazionale italiana di calcio giocato sulla sabbia: il beach soccer. Classe 1981, il suo nome è Giuseppe Platania, Peppe per gli amici. Come ogni bravo maschietto che si rispetti è cresciuto giocando a pallone, «passando interi pomeriggi nel cortile di casa», racconta. Ma se l’amore per il calcio lo considera innato e a otto anni comincia ad allenarsi agonisticamente, quello per il beach lo scopre molto più tardi.

Travagliata sin da subito è però la sua carriera e tra allergie, setto nasale deviato e bronchite asmatica, a 11 anni deve fermarsi. Stare lontano dai campi di calcio, tuttavia, per Peppe che racconta di avere anche fatto un provino con il Milan, è impossibile, così a 14 anni torna in campo. Tesserato del Catania calcio, vince il campionato regionale del settore giovanile, poi cambia squadra. «Un periodo bellissimo – lo definisce – in cui seguivo da bordo campo le partite della prima squadra la domenica. Ricordo bene quando morì Angelo Massimino e della grande tristezza che ha lasciato». Finisce la carriera a 20 anni giocando per il Ragusa in serie D, ma tante sono le difficoltà superate pur di non lasciare il campo. Dopo quelle dell’età adolescenziale, infatti, contano anche il cuore d’atleta, un po’ più grosso del normale, problemi d’asma legati a un’asprirometria leggermente al di sotto del normale e tre volte la rottura della caviglia. Tutti elementi che non gli hanno concesso di avere il lasciapassare medico per attività agonistica, ma che però non si sono mai interposti in modo netto tra Peppe e la sua voglia di giocare. Almeno non più dopo la pausa tra gli 11 e i 14 anni. Così, privo di certificazione medica che ne attestasse la sana e robusta costituzione, ha gareggiato sotto la sua responsabilità. Poi le decisione di smettere perché «ho capito che questa non era la strada per me», dice. Da allora lavora in proprio con una ditta di distribuzione all’ingrosso di prodotti ittici e «da diversi anni – aggiunge – mi occupo anche di pattinaggio artistico. Mia moglie è una’allenatrice e io le do una mano con la preparazione atletica».

Ma il rapporto tra Peppe e il calcio non è destinato ad essere interrotto, e così, seppure su un terreno diverso, torna in campo. Passano pochi anni e nel 2004 avviene l’incontro con il beach soccer: alcuni amici gli chiedono di partecipare al primo campionato di serie A. Non era ancora ufficiale, ma riconosciuto dalla Lega l’anno successivo. «Un arrivo quasi per caso, ma decisamente gradito per me che sono cresciuto con il pallone e che da bravo catanese d’estate andavo sempre alla Playa». Un amore che dura ancora oggi e che «mi riempie di soddisfazioni». Dal 2007 è capitano del Catania beach soccer, la stessa squadra in cui ha giocato sin dall’inizio e che per lui è diventata «come una seconda famiglia». Dal 2008, a partire dal mondiale di Marsiglia, è convocato ogni anno in nazionale fino a diventarne, l’anno scorso, il vice capitano. «Sono entrambe delle soddisfazioni bellissime perché la responsabilità nei confronti dei compagni mi è sempre piaciuta e l’ho sempre ricercata – racconta – Indossare la maglia della nazionale poi, che lo dico a fare, è un grandissimo piacere».

Il passaggio dal mondo del calcio a 11 a quello sulla sabbia, però, non è così automatico come potrebbe apparire. «È decisamente un altro sport, più simile al calcio a cinque per tecnica e tattica e con qualche similitudine anche con il basket per i cambi volanti, ovvero senza interrompere la partita», spiega ancora capitan Platania. Tre i tempi di gioco da 12 minuti ciascuno, cinque i giocatori in campo e tra i 10 e 12 i giocatori in panchina. «Possono sembrare pochi 36 minuti di gara, ma giochiamo sotto il sole cocente e con una tensione continua, tanto che alla fine siamo davvero esausti», precisa.

È uno sport estivo che si gioca quando i cugini del calcio a 11 vanno in vacanza «e per questo godiamo di un po’ di visibilità durante i nostri campionati – dice Peppe – Come l’europeo di questa estate a Barcellona trasmesso su Raisport». Fa parte però di un’altra lega: quella dei dilettanti. Anche per questa ragione è uno sport molto più povero. «Abbiamo soltanto un rimborso giornaliero che comprende anche una diaria – spiega ancora il capitano del Catania soccer – non ci si vive di certo». Divergenze, infine, anche per ciò che riguarda il tesseramento dei giocatori. Per potere giocare a beach soccer, infatti, occorre essere tesserati con una società di calcio a 11 dilettantistica. «Non puoi essere un professionista e questo è un modo per tenere i ragazzi in forma dato che a beach non si gioca tutto l’anno », conclude Platania.

 

[Foto di Platania e Catania beach soccer]


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Classe 1981, è il capitano della squadra del Catania. Come tanti ragazzini è cresciuto a pane, pallone e spiaggia, ma se la passione per il calcio a 11 la considera innata, quella per il beach la scopre più tardi. Un amore nato circa dieci anni fa per caso e che gli ha dato tante soddisfazioni. Dal 2008 è convocato in nazionale fino a diventarne, l'anno scorso, vice capitano

Classe 1981, è il capitano della squadra del Catania. Come tanti ragazzini è cresciuto a pane, pallone e spiaggia, ma se la passione per il calcio a 11 la considera innata, quella per il beach la scopre più tardi. Un amore nato circa dieci anni fa per caso e che gli ha dato tante soddisfazioni. Dal 2008 è convocato in nazionale fino a diventarne, l'anno scorso, vice capitano

Classe 1981, è il capitano della squadra del Catania. Come tanti ragazzini è cresciuto a pane, pallone e spiaggia, ma se la passione per il calcio a 11 la considera innata, quella per il beach la scopre più tardi. Un amore nato circa dieci anni fa per caso e che gli ha dato tante soddisfazioni. Dal 2008 è convocato in nazionale fino a diventarne, l'anno scorso, vice capitano

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]