Ponte Gioeni, domani nuovo piano traffico Divieti e sensi unici, cambia la circolazione

Sono gli ultimi giorni di vita per il ponte Gioeni. Domani all’alba inizia l’operazione che porterà all’abbattimento del cavalcavia e alla sua sostituzione con una rotatoria di forma ellittica. E il primo ostacolo da superare è il nuovo piano del traffico. Dalle 6 di domani mattina scatta un assetto viario alternativo, «in progress» secondo la definizione dell’amministrazione. Nel senso che potrà essere soggetto a ulteriori modifiche, anche grazie alla collaborazione dei cittadini che potranno segnalare particolari disagi e consigli utili ad un numero verde. I divieti, i sensi unici e gli cambiamenti alla circolazione interesseranno tutta la zona del tondo Gioeni, da via Ingegnere e via Caronda fino al viale Doria, che rimarrà inaccessibile in un tratto.

«Siamo consapevoli – ha spiegato l’assessore alla Viabilità Rosario D’Agata – che mercoledì ci potrà essere qualche problema, e ce ne scusiamo, ma non possiamo certo pensare di avvisare tutti gli automobilisti che transitano per Catania e utilizzano la circonvallazione, ma cercheremo ugualmente di deviare i flussi in ingresso da est a ovest su percorsi meno affollati». Per limitare i disagi saranno presenti lungo il percorso tredici pattuglie e due moto dei vigili urbani, uomini della Sostare, impiegati dell’ufficio del traffico. Ma anche forze dell’ordine e protezione civile.

Le modifiche nel dettaglio riguarderanno il divieto di transito lungo il viale Andrea Doria – sia nella carreggiata nord, tra via Giambattista Grassi e via Del Bosco, sia nella sud, tra via Del Bosco e via Caronda – la bretella di collegamento tra via Del Bosco e il sottopasso al ponte di Tondo Gioeni e la piazza Gioeni, carreggiata sud, da via Del Bosco. Di conseguenza chi viene da Ognina imboccherà via Gaifami, e attraverso le vie Di Matteo, dell’Ova, Albertone e del Bosco si reimmetterà sul viale Doria. Chi invece viene da Nesima imboccherà la via Etnea, poi le vie Ingegnere e Caronda prima di reimmettersi sul viale Odorico da Pordenone. Per le segnalazioni dei cittadini è attivo il numero verde dell’ufficio relazione con il pubblico: 800 887077, dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 13.30 e martedì e giovedì anche dalle 15.30 alle 17.

Da domani mattina verranno istituiti o cambieranno anche i sensi unici di diverse strade intorno al tondo Gioeni. In particolare: in via Etnea, da piazza Gioeni a via Ingegnere; in via Ingegnere, da via Etnea a via Caronda; in via Francesco Fusco, da via Caronda a via Torino; in via Paolo Gaifami, dal viale Odorico Da Pordenone a via Giambattista Grassi; da via Giambattista Grassi, da viale Odorico Da Pordenone a via Paolo Gaifami; in via Matteo Albertone, da via E. Di Mattei al Tondo Gioeni; in via Pietra Dell’Ova, da Via Giambattista Grassi a via Matteo Albertone; in via Del Bosco, da Via Petraro al Viale Andrea Doria; in via Caronda, da Via Francesco Fusco a via Pier Maria Rosso Di San Secondo.

Per finire con i divieti di fermata in in via Ingegnere, nei tratti via Etnea-via Passo Gravina e via Etnea-via Caronda, e in via Caronda nel tratto compreso tra via Fusco e via Rosso Di San Secondo, ambo i lati; in via Etnea, nel tratto compreso tra il Tondo Gioeni e la via Ingegnere, ambo i lati; la via Gaifami, lato nord; la via Paolo Bentivoglio, ambo i lati.

Una piccola rivoluzione, dunque, che accompagnerà la prima fase delle operazioni. In totale per l’abbattimento e la rimozione delle macerie dovrebbero servire «dalle due alle tre settimane», come spiegato dall’assessore ai Lavori Pubblici, Luigi Bosco. La decisione dell’amministrazione del sindaco Bianco è in controtendenza rispetto a quella del suo predecessore Raffaele Stancanelli che aveva optato per un consolidamento della struttura. Di diverso avviso la nuova giunta. «Innanzitutto la rotatoria è un’opera a raso, ovvero tutta su un piano e quindi è più sicura di un ponte dal punto di vista sismico, – ha precisato Bosco – Inoltre non ci saranno problemi di altezza per nessun veicolo, le intersezioni saranno trasformate in confluenze rendendo più facile l’attraversamento dal lato opposto della carreggiata e, infine, dal punto di vista economico diventa un’operazione sostenibile perché progettata in base alla risorse della legge 433 per la protezione civile».

 


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