Abbandonato, incendiato e vandalizzato, quello che doveva essere il polmone verde più grande della città è ridotto a un ammasso di sterpaglie secche, luogo di incontro per senza fissa dimora e tossicodipendenti. Del tutto fuori uso gli impianti di irrigazione, illuminazione e antincendio. L'associazione etnea ne ha denunciato l'abbandono totale e il sindaco Enzo Bianco ne ha verificato le condizioni di persona promettendo il recupero dell'area. Guarda il video
Parco Gioeni, arido e abbandonato CittàInsieme: «Una lista di idee per Bianco»
Abbandonato a se stesso da anni, torna agli onori delle cronache il parco Gioeni di Catania. Inaugurato negli anni 90 da Enzo Bianco, sembra che, dopo il suo ritorno a primo cittadino, siano tornati ad accendersi anche i riflettori sul polmone verde a nord della città. A farlo però è il comitato di cittadini riuniti nellassociazione CittàInsieme. Ne hanno denunciato labbandono totale e i recenti incendi che lhanno quasi del tutto bruciato e organizzato ieri una passeggiata di testimonianza tra i viali in pietra lavica e le sterpaglie che li circondano.
Video di Cittàinsieme del 19 giugno 2013
«Panchine divelte e altre assorbite dal fogliame prorompente, l’ingresso non autorizzato di auto che non rinunciano a quel basolato lavico difficilmente pensato per loro, i giochi per i bambini in larga parte vandalizzati e ormai inutilizzabili, come anche i cestini per i rifiuti, incivilmente danneggiati. Cartoni di vino e siringhe sparse ovunque, e la spazzatura che permette al nostro parco di spezzare con audacia le comuni tonalità della flora. E il buio che al parco Gioeni arriva col tramonto e vi rimane fino all’alba del giorno dopo». Sono queste le caratteristiche attuali denunciate dallassociazione cittadina, di quello che, insieme al Giardino Bellini, doveva essere uno dei polmoni verdi della città. Attualmente invece, è covo di incuria e sporcizia e dunque frequentato per lo più da senza fissa dimora e tossicodipendenti. Del tutto assenti, poi, gli impianti di illuminazione e irrigazione.
«Rimane ben poco del parco di un tempo afferma Mirko Viola di CittàInsieme Ormai è bruciato per tre quarti e quello che rimane è solo sterpaglia», spiega.
Il sopralluogo di Bianco al parco Gioeni (foto di Comune di Catania)E a seguito della denuncia di CittàInsieme anche il sindaco Enzo Bianco ha voluto verificare di persona la situazione del Parco con un sopralluogo nei giorni scorsi. «Piange il cuore veder ridotto in così cattive condizioni quello che era il polmone verde più esteso della città», afferma il primo cittadino. Si è quindi impegnato al suo ripristino, chiedendo anche al governatore siciliano Rosario Crocetta, pochi giorni fa in visita a palazzo degli Elefanti, «di distaccare un nucleo di forestali per avere un supporto più sostenuto nel decespugliamento e per gli interventi sulle essenze». Attualmente ci sarebbero gli addetti della Catania Multiservizi con il supporto di due addetti dellEsa – Ente sviluppo agricolo – a gestirne il verde, «ma ciò non è sufficiente vista lestensione del parco», dichiara ancora Bianco. Il neo primo cittadino ha dato quindi delle disposizioni per il ripristino della condotta idrica e dellimpianto di illuminazione, «in maniera da rendere i viali frequentabili anche di sera» e per limpianto antincendio. «Piccoli interventi per tamponare lemergenza in attesa di agire in maniera più significativa», spiega Bianco che promette anche lincremento della vigilanza.
E per rendere di nuovo fruibile il parco Gioeni, magari con «una seria e costante gestione ordinaria e la concentrazione di attività ricreative e culturali in tutti i periodi dellanno», come auspicano i catanesi di CittàInsieme, Enzo Bianco si è reso disponibile ad accogliere le proposte di tutti. Unoccasione che non vogliono certo farsi scappare dall’associazione che ne ha denunciato il degrado. «Abbiamo tante idee e sicuramente ci riuniremo di nuovo con tutti i partecipanti al sopralluogo, al fine di creare un dossier da consegnare allamministrazione. Sperando che, diversamente dal passato, le proposte dei cittadini vengano questa volta ascoltate», conclude Mirko Viola.
[Foto di cittàInsieme]