Nel capoluogo etneo sempre più persone si ritrovano senza il proprio mezzo. I ladri scorrazzano quasi indisturbati prendendo di mira anche garage e abitazioni. «Non solo reati occasionali ma anche bande organizzate», spiega Andrea Genovese
Furti di biciclette, il fenomeno è in crescita da mesi Gruppo Fb per ritrovarle: «Serve registro comunale»
«Via Guglielmo Oberdan, oggi pomeriggio. Il tizio nella foto si è portato via la bici elettrica legata al palo». A Catania i furti dei mezzi a due ruote non conoscono battute d’arresto. La sensazione è che il fenomeno si stia espandendo sempre di più. Il motivo è semplice: in giro, lungo le strade, ci sono sempre più biciclette, complici anche gli incentivi governativi previsti nel decreto Rilancio con un bonus fino a 500 euro per l’acquisto. I ladri non prendono di mira soltanto i mezzi legati in posti di fortuna ma anche quelli custoditi dentro garage, cortili e abitazioni. Un lungo elenco di mezzi portati via è possibile visionarlo nel gruppo Facebook Bici rubate a Catania – segnalazioni e avvistamenti, nato nel 2015 da un’iniziativa di Andrea Genovese, che in bicicletta ci lavora come corriere.
Gli utenti – gli iscritti sono oltre 500 – inviano la foto delle biciclette e indicano il punto della città in cui è stata rubata. Immediatamente scatta il passa parola e qualcuno risponde agli appelli con delle segnalazioni. In alcuni casi, pochi a dire il vero, c’è anche qualche ritrovamento. Antonio, per esempio, il 21 marzo scorso pubblica la foto di una bici elettrica abbandonata nella zona di Piano Tavola: «Chiunque avesse subito il furto mi contatti privatamente», scriveva. «Non si tratta solo di furti occasionali ma ci sono anche delle bande organizzate che poi vendono i mezzi per intero e per singoli pezzi. Per fare perdere le tracce vengono custodite all’interno di alcuni garage e poi trasportate fuori Catania», spiega Genovese, che fa parte dell’associazione Salvaciclisti.
Il vero problema è ritrovare i mezzi. Contrariamente a quanto si possa immaginare sono rari i casi in cui le bici, una volta rubate, finiscono messe in vendita sui portali online. «Il gruppo nasce proprio per questo motivo – continua – cerchiamo di aiutarci tra noi condividendo foto e video». L’elenco delle vie in cui sono avvenuti i furti è molto lungo. Le zone più battute sono quelle in cui c’è la presenza di uffici e scuole. «Le autorità dovrebbero avere maggiore consapevolezza di questo fenomeno. Ormai non si tratta solo di portare via una bici legata a un segnale stradale ma i ladri entrano a casa o nel garage». A Cesare, stando alla sua testimonianza, hanno rubato la bici in via Sisto da dentro il cortile di un condominio: «Citofonano – scrive – fingendo di dovere consegnare della posta e chiedono di farsi aprire il portone».
Soluzioni? A Milano il corpo dei vigili urbani ha creato un apposito servizio bici rubate con una pagina Facebook dedicata in cui vengono pubblicati i mezzi ritrovati. «A Catania abbiamo chiesto al Comune di creare un registro bici in modo che ogni cittadino possa registrare il proprio mezzo – continua Genovese – In questo modo, in caso di furto, sarà più agevole per gli agenti effettuare verifiche e ricerche anche tramite i numeri di telaio o le foto». La proposta dell’anagrafe a due ruote però al momento rimane inevasa, mentre i furti proseguono a ritmo costante.
Il consiglio, che vale per qualsiasi tipologia di ciclista, dal neofita a chi possiede un mezzo costoso, è quello di ancorare sempre i mezzi, anche quando sono dentro garage e abitazioni. Per strada, invece, «bisogna bloccare le bici con catene a maglia quadrata – continua Genovese – o con dei buoni lucchetti». Oggetti sicuramente pesanti da trasportare ma che possono fare perdere minuti preziosi ai ladri, magari facendoli desistere dal loro obiettivo.