Dopo sei ore di viaggio, all'alba di stamattina l'astronauta italiano ha raggiunto la stazione dove trascorrerà 166 giorni in compagnia di un collega russo e una americana. La navicella ha viaggiato alla velocità di 28mila chilometri all'ora. «Come andare da Roma a Napoli in 20 secondi», spiegano dall'Agenzia spaziale europea. Nel suo bagaglio anche il gagliardetto di Catania. «Come mi sento? Uso il titolo di un libro: Caos Calmo», scriveva Parmitano poche ore prima della partenza
Luca Parmitano, da Paternò allo spazio Da stamattina sulla Stazione internazionale
Alle sei di questa mattina l’astronauta Luca Parmitano, nato a Paternò 36 anni fa, è entrato nella Stazione Spaziale Internazionale (Iss). L’uomo delle stelle, come è stato definito dal mensile Wired che gli ha dedicato la copertina di maggio, segna il ritorno di un italiano nell’Iss. Il viaggio è iniziato ieri sera alle 22,31 dal Kazakistan. Con lui ci sono il comandante russo Fyodor Yurchikhin e l’americana Karen Nyberg. A differenza delle precedenti missioni, quando ci vollero circa due giorni per raggiungere la stazione spaziale, stavolta, grazie alla navetta russa di nuova generazione Soyuz sono bastate sei ore. «Luca raggiungerà una velocità di 28mila chilometri all’ora, 7 chilometri al secondo, è come andare da Roma a Napoli in 20 secondi», specificano dal sito dell’Esa, l’Agenzia spaziale europea.
La missione si chiama Volare e durerà fino a novembre, almeno secondo le previsioni, per un totale di 166 giorni. Parmitano, maggiore dell’Aeronautica militare e ambasciatore di Intercultura, svolgerà mansioni da scienziato e da tecnico-ingegnere. Si occuperà infatti di manutenzioni indispensabili per il funzionamento della stazione e sarà protagonista anche di due passeggiate nello spazio nel mese di luglio. Privilegio che fino ad ora non era toccato a nessun altro astronauta italiano.
Nel bagaglio Parmitano ha portato con sé il gagliardetto della città di Catania, donatogli tempo fa dal sindaco Raffaele Stancanelli, e la cuffia di nuoto della medaglia d’oro alle paraolimpiadi di Londra 2012, Cecilia Camellini. Nei giorni scorsi, sia dalla pagina Facebook personale, sia dal suo blog, l’uomo delle stelle ha comunicato tutte le fasi di preparazione al lancio. Sul social network ha postato la foto del portellone della navetta. «Finché è a terra – ha aggiunto nella descrizione – si entra nella navetta attraverso questo portello. Il giorno del lancio, dopo che l’equipaggio entra, viene sigillato e mai più aperto. O almeno spero». O ancora l’immagine di quello che sarà il suo occhio sulla terra. «Da questo oblò avrò la mia prima visione della Terra dallo Spazio».
L’ultima riflessione l’ha affidata al blog. «In tanti mi chiedono come mi sento in queste ore – ha scritto ieri mattina – ma è molto difficile descrivere certe emozioni. Meglio affidarsi alle parole di qualcuno che sa scrivere meglio di me. Anni fa lessi il libro di Sandro Veronesi Caos Calmo, credo che questo titolo si adatti molto bene al mio stato d’animo attuale».
[Foto di Luca Parmitano]