La scelta deve essere soltanto ufficializzata, con il via libera che potrebbe arrivare domani. Sul tavolo del presidente della Regione Nello Musumeci il parere dei tecnici. Scuole medie e superiori riprenderebbero la didattica in presenza soltanto il 31 gennaio
Aumento dei contagi, Sicilia viaggia verso la zona rossa Comitato scientifico: «Fascia arancione non sufficiente»
Mezza Italia in zona arancione e la Sicilia che potrebbe passare dalla fascia gialla a quella rossa. Questo lo scenario che si prospetta in queste ore di particolare incertezza e con una curva dei contagi da Covid-19 che continua a crescere. A spingere verso questa direzione, con una durata di almeno tre settimane, sono i tecnici che fanno parte del Comitato tecnico scientifico regionale. Gli stessi che sostengono che una fascia arancione non sarebbe sufficiente per contenere l’impennata dei positivi nell’isola.
Il confronto tra i tecnici e il governo regionale si è aperto ieri pomeriggio ed è terminato qualche ora fa, presenti ieri anche gli assessori regionali all’Istruzione Roberto Lagalla e alla Salute Ruggero Razza. L’ipotesi di chiudere le scuole fino a fine mese allontanerebbe l’urgenza di somministrare i vaccini anche agli insegnanti e al personale scolastico. Per la scuola primaria si ipotizza l’astensione dalle lezioni in presenza e il probabile ricorso alla didattica a distanza, come avvenuto nel primo lockdown, ma su disposizione dei sindaci, d’accordo con le Asp provinciali. La scuola dell’infanzia dovrebbe continuare ad essere in presenza.
Diversi Comuni dell’Isola, negli ultimi giorni, sono stati dichiarati zona rossa per l’alto numero di contagi. Il primo del 2021 è stato Capizzi, in provincia di Messina. Seguito nei giorni scorsi da San Fratello, sempre nel territorio dei monti Nebrodi. A chiedere la zona rossa è stato anche il Comune di Ramacca, in provincia di Catania.