L'imbarcazione, con a bordo circa 120 persone, era stata soccorsa dalla nave della ong Open Arms. Tra le sei vittime anche Youssef, un bambino di sei mesi. Sul caso la procura di Agrigento aveva aperto un'inchiesta
Fermato scafista del naufragio in cui è morto il neonato È 21enne del Ciad. Individuato da racconti dei migranti
È stato fermato dalla polizia di Trapani un 21enne del Ciad che era alla guida del gommone naufragato l’11 novembre a largo delle coste libiche. L’imbarcazione, soccorsa dalla nave della ong Open Arms, aveva a bordo circa 120 persone, di cui sei rimaste vittime del naufragio, tra cui il neonato Youssef di sei mesi che è stato poi seppellito a Lampedusa.
Sul caso la procura di Agrigento aveva aperto un’inchiesta. I migranti soccorsi erano stati trasportati a Trapani e posti in quarantena, in attesa di potere essere trasferiti nelle strutture di accoglienza. Gli uomini della squadra mobile di Trapani, dopo avere raccolto le testimonianze di diverse persone e ulteriori approfondimenti investigativi, hanno individuato lo scafista dell’imbarcazione.
I migranti hanno ricostruito la dinamica del viaggio, culminato con la rottura dello scafo e la caduta in mare degli occupanti. La giovane mamma del neonato aveva visto cadere il figlioletto in acqua che era stato recuperato dall’equipaggio della ong, ma che poi è morto.