Daniela Ferrara è stata dall'Agesci insieme al caposcout friulano Frabizio Coccetti. Dipendente dell'Ufficio di educazione e promozione della salute, da oltre quarant'anni fa parte dell'associazione. Resilienza, solidarietà e amicizia, i valori che porta avanti
Una siciliana come guida degli scout in tutta Italia «Un’esperienza che fortifica il carattere ed educa»
La pedagogia al servizio dello scoutismo. Questa la missione di Daniela
Ferrara, «educatrice per vocazione e per lavoro», come si definisce.
Dipendente presso l’Ufficio di educazione e promozione della salute di Sciacca
e scout dagli anni Settanta prima nella città dell’Agrigentino e poi a Palermo, la professionista è
stata eletta dall’associazione Agesci capoguida nazionale, insieme al caposcout
friulano Fabrizio Coccetti.
«Per l’associazione è importante avere una doppia rappresentanza
istituzionale, maschile e femminile – spiega Ferrara a MeridioNews – Il nostro compito è
assicurare l’unità dei valori dello scoutismo a livello nazionale e all’estero,
nonché dell’associazione stessa».
Un ruolo accettato anche per gratitudine. «Dall’Agesci ho ricevuto tanto come
ragazza prima e come donna poi – prosegue la neo-capoguida nazionale – per cui ho sentito l’esigenza di
ricambiare, in un momento storico in cui la società ha davvero bisogno di
educazione. Io credo nella sua forza rivoluzionaria anche in termini di
cambiamento. D’altronde – va avanti Ferrara – anche l’epidemia di Covid-19 ci ha dimostrato che
non possiamo rinunciare a essa tanto quanto alla salute».
Educatrice e formatrice all’interno dell’associazione, nonché responsabile
regionale dal 1993 al 1996, la 56enne saccense è ferma sostenitrice
dei principi morali dello scoutismo e della loro incidenza nel sociale. «Vivere da scout è una
esperienza che forma il carattere, in quanto fondata su un metodo sociale
basato sull’azione concreta e che crea legami indissolubili, forgiando il
carattere e sviluppando sia l’autonomia che la socialità dell’individuo».
Valori che Ferrara riassume con i termini «resilienza, solidarietà e amicizia, grazie ad
esperienze che conquistano il cuore». Il compito adesso è quello di diventare un punto di riferimento per tutto gli associati del Paese. «La cosa più bella – conclude – sarà incontrare gli scout di tutta Italia, sia
bambini che adulti, ed essere al servizio di tutti loro».