Leonardo, protagonista negli scorsi giorni di una diatriba col Comune di Cinisi per riappropriarsi di un casolare sequestrato al padre, avrebbe vissuto nel Paese sudamericano con nome falso. È indagato anche per truffa e falso ideologico
Mafia, arrestato il figlio di don Tano Badalamenti Mandato di cattura dal Brasile per spaccio di droga
La Direzione investigativa antimafia di Palermo ha arrestato Leonardo Badalamenti, 60enne, figlio di don Tano, storico boss di Cinisi riconosciuto mandante dell’omicidio di Peppino Impastato. L’arresto, avvenuto in collaborazione con il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (Scip) e la polizia brasiliana, e’ stato eseguito in base a un mandato di cattura internazionale emesso dall’autorità giudiziaria di San Paolo del Brasile.
Badalamenti per le autorità del Paese sudamericano era latitante dal 2017: in quell’anno era stato spiccato nei suoi confronti un ordine di arresto da parte della magistratura di Barra Funda per associazione criminale finalizzata al traffico di stupefacenti e falsità ideologica. Il secondogenito di don Tano Badalamenti è stato rintracciato a Castellammare del Golfo, in provincia di Trapani, nell’abitazione della madre. Leonardo Badalamenti, assieme alla famiglia d’origine e compreso il padre Gaetano, aveva trovato rifugio oltreoceano nei primi anni Ottanta per scampare alla guerra di mafia scatenata dai Corleonesi di Totò Riina, Bernardo Provenzano e Leoluca Bagarella per il controllo di Cosa nostra.
Il figlio di don Tano Badalamenti, che nel 2009 era già stato arrestato in Brasile dal Ros dei carabinieri nell’operazione ‘Mixer-Centopassi’, nel Paese sudamericano viveva con una nuova identità: risultava infatti un uomo d’affari, Carlos Massetti, ed era indagato anche come presunto capo di una organizzazione con ramificazioni internazionali impegnata, tra il 2003 e il 2004, nella negoziazione di titoli di debito pubblico emessi dal Venezuela mediante l’intermediazione di un funzionario corrotto di quel Banco Centrale: i titoli di credito sarebbero stati destinati a garantire aperture di linee di credito in istituti bancari esteri.
L’uomo è stato accusato anche di aver tentato una truffa in danno delle filiali della ‘Hong Kong Shanghai Bank’, della ‘Lehman Brothers’ e di un’altra banca d’affari britannica, la ‘HSBC’, per un importo di diverse centinaia di milioni di dollari americani. Badalamenti, in attesa delle procedure di estradizione in Brasile, e’ stato rinchiuso in carcere a Palermo. Proprio negli ultimi giorni Leonardo Badalamenti era stato protagonista di un contenzioso con il Comune di Cinisi per essersi riappropriato di un casolare sequestrato al padre e affidato alla comunità rompendone i lucchetti.