Il deputato messinese, che a novembre 2019 è stato dichiarato ineleggibile (ma ha fatto ricorso), prende il posto del capogruppo dem autosospesosi dall'organismo parlamentare in seguito all'inchiesta per corruzione che coinvolge Walter Virga
Ars, De Domenico entra in commissione Antimafia Scelto dal Pd per sostituire l’indagato Giuseppe Lupo
Il Partito democratico torna a sedere in commissione regionale Antimafia. I dem hanno scelto Franco De Domenico per occupare il posto che per buona parte della legislatura è stato di Giuseppe Lupo, sospesosi dall’organismo parlamentare guidato da Claudio Fava dopo il coinvolgimento, l’anno scorso, nell’indagine per corruzione – nata da un filone del caso Saguto – che ha interessato anche l’amministratore giudiziario Walter Virga.
«Oggi inizia un nuovo impegno. Ci sarà da lavorare tanto, specie nel settore della sanità – si legge in una nota di De Domenico – Ringrazio tutti i componenti per la calorosa accoglienza. Mi auguro di poter dare un utile contributo alla nostra terra in questo delicato incarico, mettendo a disposizione le mie competenze». De Domenico, 58 anni, è stato eletto nel 2017 nel collegio di Messina. La sua elezione, tuttavia, è stata inficiata a metà novembre da una sentenza del tribunale civile di Palermo che ne è ha decretato l’ineleggibilità, per via dell’incarico di direttore generale dell’Università di Messina che deteneva al momento dell’accettazione della candidatura. Il pronunciamento, però, è stato congelato dal ricorso che De Domenico ha presentato e che tutt’ora è pendente. Spettatore interessato l’ex deputato regionale e attuale sindaco di Brolo Pippo Laccoto, transitato dal Pd a Italia Viva.
Intanto per De Domenico il debutto in Antimafia potrebbe avvenire con l’avvio delle audizioni che a giugno la commissione dovrebbe avviare per ricostruire quanto accaduto negli ultimi anni nel settore sanitario. Un mondo che ha fatto gola a molti, come emerso dalla recente inchiesta che ha portato all’aresto, tra gli altri, del direttore dell’Asp di Trapani Fabio Damiani e dell’ex manager dell’Asp 6 di Palermo Antonino Candela.