Ionia, è battaglia sul servizio delle strisce blu I problemi di Giarre, Riposto e Fiumefreddo

Nei Comuni della fascia ionica la gestione delle strisce blu assomiglia sempre più ad un vaso di Pandora. A Riposto il servizio degli stalli a pagamento è stato affidato ad una cooperativa gestita da un usuraio. A Giarre la società privata Giarre Parcheggi, due anni dopo la firma del contratto con il Comune, chiede all’amministrazione un risarcimento di più di un milione e mezzo di euro di danni per presunti inadempienze contrattuali. A Fiumefreddo nelle ultime settimane stanno arrivando decine di multe ai cittadini che quest’estate hanno parcheggiato le loro auto sul lungomare. Contravvenzioni ritenute da più parti illegittime perché la strada che costeggia il litorale di Marina di Cottone è di proprietà della Provincia e il Comune non avrebbe potuto applicare la sosta a pagamento. Un mosaico da incubo in cui a farne le spese sono sempre i cittadini.

Nel gennaio del 2011 a Giarre, in pieno centro storico, veniva inaugurato il parcheggio multipiano Iolanda. Una struttura da 150 posti auto realizzata dalla ditta Giarre Parcheggi per un costo ufficiale di un milione e 900mila euro. In cambio la società privata otteneva per 40 anni la gestione di 800 stalli sul territorio comunale. Un affare da 40 milioni di euro che già allora sollevò alcune critiche. «Al Comune non è costato nulla, abbiamo solo la soddisfazione di veder realizzata un’incompiuta storica», spiegava trionfalmente il sindaco Teresa Sodano. Oggi la Giarre Parcheggi presenta il conto al comune ionico. Un conto salato: più di un milione e 500mila euro. A tanto ammonterebbe il danno subito per «la mancata o la ritardata assegnazione degli stalli, il ritardato avvio del parcheggio multipiano Iolanda, i mancati incassi del parcheggio, la mancata assegnazione del servizio di rimozione e applicazione delle ganasce, il mancato incasso dal rimborso delle contravvenzioni e quello per l’occupazione degli stalli da parte dell’amministrazione in caso di feste o eventi vari».

La società ha notificato una richiesta di arbitrato. Ma le proteste non mancano. «E’ assurdo che a pochi anni dall’avvio del rapporto contrattuale sia già maturata una situazione conflittuale per quasi un milione e 800mila euro – denuncia in una nota l’associazione Città Viva – importo quasi pari al costo complessivo del completamento del parcheggio multipiano. Perché, come da contratto, le parti non hanno proceduto a verificare l’eventuale mutamento delle condizioni economico-finanziarie e quindi la revisione dei termini della concessione?». Il movimento civico sottolinea gli ulteriori significativi costi legali che comporterà l’arbitrato e chiede «l’applicazione dell’art. 14 del contratto, che prevede la revoca della concessione per motivi di pubblico interesse: l’indennizzo e l’eventuale risarcimento – conclude Città Viva – comunque si prospettano notevolmente inferiori rispetto ad un rapporto che in quarant’anni rischia di essere una spada di Damocle sul collo dei cittadini giarresi». Richiesta fatta propria dal consiglio comunale della città che, su proposta del presidente Raffaele Musumeci, ha votato all’unanimità una richiesta di risoluzione del contratto con la Giarre Parcheggi.

Non se la passano meglio a Fiumefreddo dove in questi giorni il Comune sta notificando una raffica di multe da 38 euro. Tutte elevate tra la prima settimana di agosto e metà settembre sul lungomare di Marina di Cottone, strada provinciale che unisce Riposto a Schisò. «Quelle multe – denuncia Antonio Tomarchio, consigliere provinciale del gruppo Rivoluzione civile – sono illegittime perché la strada, seppur affidata al Comune in gestione solo per quel mese e mezzo, rimane di proprietà della Provincia». L’amministrazione di Fiumefreddo, come ormai da quattro anni, quest’estate ha presentato una richiesta alla Provincia per la gestione diretta del lungomare, giustificandola con «pericoli alla circolazione e gravi motivi di ordine pubblico». Denuncia che la sede locale di Rifondazione Comunista porta avanti da mesi. Il 26 giugno arriva il via libera per l’utilizzo temporaneo della strada, a patto che venga restituita nello stesso stato di manutenzione. I primi giorni di agosto scatta la sosta a pagamento.

«Il Comune non può lucrare su una strada non sua – denuncia Tomarchio, che ha anche presentato un’interrogazione al consiglio provinciale il 17 agosto (di cui fino a qualche giorno fa era possibile vedere il video qui, ma oggi introvabile) – e poi sarebbe questa la risposta ai gravi motivi di ordine pubblico?». Sul lungomare vengono installati i parchimetri e disegnata la lunga striscia blu sull’asfalto, che non copre quella bianca già esistente ma vi corre a fianco parallela. Una doppia striscia bianco-blu insomma. Un dettaglio importante, perché, secondo il consigliere di Rivoluzione Civile, «viola il codice della strada». Ma già la Provincia nel 2010 aveva segnalato l’illegittimità delle strisce blu su tutto il lungomare di sua competenza, per la violazione dell’articolo 7 (comma 6 e 8) del codice della strada. Il sindaco di Fiumefreddo Marco Alosi, contattato da CTzen, non sa quantificare gli introiti derivati dal servizio a pagamento, ma è sicuro della legittimità del provvedimento. «I carabinieri ci hanno invitato a disciplinare la sosta con le strisce blu, per evitare il proliferare di parcheggiatori abusivi e dei furti, abbiamo mandato tutti gli atti alla provincia», spiega il primo cittadino.

Scende nei cavilli del codice della strada, invece, per giustificare la curiosa doppia linea bianco-blu. «Gli stalli a pagamento vanno fatti fuori dalla carreggiata, per questo abbiamo tracciato la striscia blu a fianco di quella bianca che segna proprio la fine della carreggiata stessa», sottolinea Alosi. Ne è venuta fuori una nuova figura stradale, la doppia striscia, non presente da nessuna parte nel codice. Una situazione paradossale, a fronte della quale è stata lanciata una petizione, che si può firmare qui, che invita i cittadini a non pagare le multe e che verrà presentata al prefetto.

[Foto di Concetto Barone]


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Nel Comune ripostese, secondo la Procura, la gestione degli stalli a pagamento era in mano ad un usuraio.  La società Giarre Parcheggi, due anni dopo la firma di un contratto molto criticato dalla cittadinanza, chiede all'amministrazione un milione e mezzo di euro come risarcimento. Nell'area fiumefreddese piovono multe ritenute illegittime perché elevate sul lungomare, strada di proprietà della Provincia. Un mosaico da incubo nei Comuni ionici in cui a farne le spese sono sempre i cittadini

Nel Comune ripostese, secondo la Procura, la gestione degli stalli a pagamento era in mano ad un usuraio.  La società Giarre Parcheggi, due anni dopo la firma di un contratto molto criticato dalla cittadinanza, chiede all'amministrazione un milione e mezzo di euro come risarcimento. Nell'area fiumefreddese piovono multe ritenute illegittime perché elevate sul lungomare, strada di proprietà della Provincia. Un mosaico da incubo nei Comuni ionici in cui a farne le spese sono sempre i cittadini

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