L'udienza prevede l'audizione di Maurizio Massari, ambasciatore e rappresentante dell'Italia a Bruxelles. L'ex ministro dell'Interno, prima di entrare in aula parla anche delle dimissioni del segretario del Partito democratico Nicola Zingaretti
Gregoretti, Salvini puntuale all’appuntamento a Bicocca La battuta: «Sulle Ong e i migranti siamo solo all’inizio»
Puntuale come per ogni appuntamento del caso Gregoretti. Matteo Salvini é arrivato alle 9.15 al penitenziario di Bicocca a Catania per la nuova udienza preliminare del processo in cui é accusato di sequestro di persona e abuso d’ufficio. Oggi sul banco dei testimoni, davanti al giudice Nunzio Sarpietro, sfilerà Maurizio Massari, ambasciatore e rappresentante permanente dell’Italia a Bruxelles.
Il diplomatico, con un corposo fascicolo di carte sottobraccio, alle 9.30 si é presentato nell’aula bunker numero due. Salvini, accompagnato dall’avvocata Giulia Bongiorno, si é intrattenuto con i giornalisti presenti all’esterno. Tra i temi affrontati, le dimissioni del segretario del Partito democratico Nicola Zingaretti e la recente inchiesta della procura di Ragusa su un trasbordo di migranti dalla nave danese Maersk Etienne alla Mare Jonio, operante per conto della Mediterranea Saving Humans. «Sulle Ong siamo solo all’inizio», ha detto il leader del Carroccio sorridendo.
«Mi dispiace che gli altri partiti litighino – ha detto Salvini – ed é grave che il segretario del secondo partito italiano si dimetta perché nel Pd si parla di poltrone». Oggi in aula verrà sciolta la riserva sull’audizione dell’ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati Luca Palamara. A chiederla, durante la scorsa udienza, é stato l’avvocato Corrado Giuliano, dell’associazione AccogliRete. Parti civili e difesa di Salvini si sono rimessi alla decisione del gup mentre la procura, con il pubblico ministero Andrea Bonomo, si é opposta. A fine 2020 il magistrato aveva chiesto il non luogo a procedere per il segretario della Lega. «L’ammissione di Palamara come teste avrà ripercussioni sulla credibilità delle nostre istituzioni giudiziarie», ha commentato l’avvocato Giuliano.
Quello che oggi viene sintetizzato come il caso Gregoretti scoppia nel luglio 2019. Un’estate rovente con la nave della guardia costiera che rimase a largo delle coste della Sicilia con poco più di 130 migranti a bordo. Prima di dare il via libera allo sbarco, con l’indicazione del Viminale del porto sicuro, l’allora ministro dell’Interno Salvini iniziò un lungo braccio di ferro pretendendo l’impegno dei Paesi Ue al ricollocamento dei migranti. L’approdo al pontile Nato di Augusta, in provincia di Siracusa, il 31 luglio dopo una diretta Facebook del leader del Carroccio. Sedici minori erano scesi dalla Gregoretti il 29 luglio dopo la decisione del tribunale dei minorenni di Catania.
Massari venne nominato a Bruxelles come rappresentante permanente dell’Italia a maggio 2016. Era il governo del presidente del Consiglio Matteo Renzi e Massari prendeva il posto di Carlo Calenda nominato ministro dello Sviluppo economico al posto di Federica Guidi. Massari, prima di fare le valigie per l’Unione europea, era stato ambasciatore al Cairo dal 2013, ricoprendo l’incarico in Egitto anche nel periodo del rapimento e dell’omicidio del ricercatore italiano Giulio Regeni.