La 13esima edizione ha visto coinvolte 1700 persone tra collaboratori, tirocinanti, professionisti, organizzatori, volontari e studenti. Per il sindaco Orlando si tratta di «una narrazione che elimina le differenze tra il centro e le periferie abbracciando i beni culturali»
Tutti i numeri di un successo targato Le Vie dei Tesori «La sfida è portare la manifestazione nei piccoli paesi»
Palermo sa ancora essere modello per l’intera Sicilia. Lo dimostra il bilancio finale della manifestazione Le Vie dei Tesori, nata nel 2006 nel capoluogo e ormai diffusa sul territorio regionale. Si tratta di dati molto positivi, che prendono il via dall’adesione di ben 16 Comuni – tra cui Trapani, Catania, Ragusa, Messina e Siracusa – al progetto pensato per vivere le nostre città attraverso la cultura. Non a caso lo slogan della manifestazione è scopri la bellezza che ti appartiene ed è fortemente simbolico il fatto che l’edizione numero 13 sia stata dedicata alla memoria dello scomparso Sebastiano Tusa. La cerimonia conclusiva, inoltre, si è tenuta presso la Casa del mare, con l’annuncio della trasformazione della stessa in un museo.
Quella de Le vie dei tesori è una macchina monumentale, è il caso di dirlo, che ha visto coinvolte 1700 persone tra collaboratori, tirocinanti, professionisti del settore, organizzatori, volontari e studenti dei progetti di alternanza scuola lavoro: tutti e tutte hanno contribuito a rendere la cultura un patrimonio condiviso con tutta la popolazione dei centri interessati dalla manifestazione. «Quella de Le vie dei tesori è una narrazione collettiva e condivisa dell’isola e della sua cultura, un racconto della Sicilia con una forte ricaduta sul territorio – dice la presidente dell’omonima associazione, Laura Anello – Il progetto è nato con fatica a Palermo, senza finanziamenti pubblici, come una sfida possibile al territorio cittadino. Adesso portarlo in luoghi più piccoli, spesso dovendo gestire gli spostamenti del pubblico in territori straordinari ma isolati per motivi logistici e geografici, non è certamente una sfida facile».
Un successo che dal capoluogo si è diffuso dunque in una corposa parte della Sicilia. E già altri 38 Comuni premono per entrare nel circuito. «Io ho vissuto molti anni fuori dalla Sicilia – prosegue Anello – pensando che non sarei mai tornata, invece l’ho fatto e oggi lavoro con un gruppo di altri siciliani per creare la possibilità di un Sud capace di farcela con le proprie gambe senza forme di assistenzialismo. Noi non ci arrendiamo a quello che Sciascia definiva il peccato del fare, un qualcosa che poi gli altri, coloro che restano immobili, provano a farti pagare. Ma noi continuiamo a sfidarli, anno dopo anno, condividendo questa voglia di fare con tutti i cittadini che hanno visitato i luoghi della manifestazione, dimostrando valga la pena provare, agire e lavorare. Quella de Le Vie dei Tesori è una narrazione guidata attraverso l’esperienza, che rende ogni visita un laboratorio collettivo di narrazione e divulgazione operata e condivisa dai cittadini».
«La straordinaria esperienza de Le Vie dei Tesori risiede nel racconto vivente della città – ha aggiunto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando -, questa narrazione elimina la differenza tra il centro e periferie della città superando il valore del solo bene artistico, abbracciando tutti i beni culturali, rendendo protagonisti i visitatori e non gli addetti ai lavori, facendo crescere la consapevolezza delle nostre bellezze artistiche in funzione anche e soprattutto di tutela del patrimonio. Palermo è diventata ormai una fonte di contaminazione positiva, per la regione e l’intero paese, grazie a una narrazione della città che possiede forti sul turismo come sulle ricchezza dei cittadini e spero, il prossimo anno, anche il comune di Agrigento aderisca alla manifestazione.
Proprio una delle grandi conquiste di questa edizione è la decostruzione della Sicilia come meta turistica legata esclusivamente al sole e il mare, elementi indubbiamente caratterizzanti, ma non esclusivi vista l’ampio afflusso turistico rilevato espressamente per la partecipazione a questo evento diffuso sul territori regionale. A questo proposito risultano esemplificativi i trend dei dati forniti dall’Otei, Osservatorio sul Turismo e sulle Economie delle Isole, che mostrano come le presenze nel periodo della manifestazione continuino a crescere, stabilizzandosi su tutti e cinque i weekend di programmazione, creando flussi vacanzieri, anche provenienti dall’esterno, che programmano la propria vacanza proprio per l’occasione. Non sono più solo i cittadini a fruire delle visite guidare e delle esperienze inserite nel programma della manifestazione, ma cresce la domanda internazionale ed aumenta il numero dei ritorni, incrementando così il tasso di fidelizzazione, in contraddizione con il tasso turistico generale dell’isola.
Stando ai dati forniti, il 42 per cento dei turisti intervistati (un campione di circa 700 persone) decide di modificare la scelta di viaggio appositamente per farla cadere nel periodo de Le Vie dei Tesori. Quest’anno inoltre la manifestazione ha riscontrato un tasso di soddisfazione da parte dei fruitori, pari al 91 per cento degli intervistati, convinti che il viaggio debba essere un’esperienza e che una manifestazione come questa contribuisca a rendere tale una vacanza. Inoltre con 3.449.910 euro di ricavato potenziale complessivo, nei cinque weekend dell’evento, per un totale di 403mila biglietti venduti sul territorio regionale, appare chiaro quanto sia forte l’impatto, diretto e indiretto, della manifestazione sull’economia siciliana.