In attesa di ripartire dalla serie D, tanti i punti della nuova proprietà dei rosanero. Dallo sviluppo della territorialità alle squadre giovanili e femminili all’ammodernamento dello stadio Barbera e allo studio di un centro sportivo al posto dell’ex campo rom
Palermo, il piano di Herahora prende forma Tanti progetti in cantiere per Mirri e Di Piazza
Comincia a prendere forma, o meglio a essere pian piano svelato, il progetto di Herahora che si è aggiudicato l’avviso per la manifestazione d’interesse per il futuro del Palermo e per rilanciare il calcio in città, dopo la mancata iscrizione in serie B. Dario Mirri e Antonino Di Piazza, dunque, hanno una grossa responsabilità, per restituire dignità a una tifoseria che negli ultimi anni ne ha viste di tutti i colori e che si ritroverà costretta a ripartire dalla serie D. E in attesa della conferenza stampa di presentazione del nuovo club (che ha già comunque annunciato il nuovo logo, ovvero un’aquila che si staglia su una P, quasi a formare un cuore), prevista per la prossima settimana, si comincia a parlare di tutti quei punti che la nuova proprietà vuole sviluppare all’interno del piano triennale. E da questo si è partiti, il sindaco Orlando ha scelto il progetto Herahora proprio perché rispettava, punto per punto, le richieste fatte dall’amministrazione.
Il primo è quello dello sviluppo della territorialità, cosa da intendere in tanti modi diversi. Il club rosanero infatti ha già avviato contatti con altre realtà cittadine, come il Cus Palermo del presidente Giovanni Randisi e la Parmonval del presidente Aristide Tamajo (club che affronterà il campionato di Eccellenza e che potrebbe alternarsi al Palermo nel giocare al Renzo Barbera) per sviluppare una collaborazione che vada dagli allenamenti della juniores nella struttura del Cus ad altre situazioni che però andranno studiate più nel dettaglio.
Grande importanza avrà inoltre lo sviluppo del settore giovanile e la creazione di una squadra femminile. Per i giovani sono previste infatti quattro formazioni, ovvero quelle della Primavera, degli Allievi, degli Juniores e degli Esordienti, mentre per le donne la corsia preferenziale va alla Ludos Palermo, società già affiliata alla Figc e che quest’anno ha concluso al terzo posto in serie C. La Ludos potrebbe essere assorbita dai rosanero e garantire così una squadra femminile al club di viale del Fante. Per giovani e squadra femminile si prevede, inoltre, un forte legame con il territorio così come uno sfruttamento delle risorse locali.
Il Palermo che ha in mente Mirri è comunque una società proiettata verso il futuro. Da l pomeriggio di oggi, il sito dell’ormai vecchia U.S. Città di Palermo è offline. Il sito ufficiale della nuova società dovrebbe essere una piattaforma interattiva con il tifoso al centro di tutto. Sono previsti sondaggi, ma anche la trasmissione di allenamenti ed eventi in diretta, potrebbe anche nascere un canale tematico dedicato ai rosanero. Tutte queste però sono idee che vanno ancora studiate ed eventualmente. Nella testa del nuovo proprietario del Palermo c’è anche la creazione di un Palermo negli E-sports (settore in espansione anche questo), con ragazzi che possano partecipare alle competizioni internazionali attraverso l’utilizzo delle piattaforme virtuali.
Infine, l’ultimo capitolo riguarda le strutture. Il sindaco Orlando ha intanto inviato la lettera alla Figc e alla Lega Nazionale Dilettanti per comunicare l’individuazione della nuova società cittadina e adesso si attende che il club possa completare tutti gli adempimenti necessari per l’iscrizione in serie D. Dopodiché la sinergia con l’amministrazione proseguirà anche sugli impianti. Per quel che riguarda lo stadio Renzo Barbera è previsto un ammodernamento (dunque al momento è accantonata l’ipotesi che vede la costruzione di un nuovo stadio). Per quanto concerne il centro sportivo, invece, sarebbe stata individuata un’area proprio vicina al Barbera, quella che prima ospitava il campo rom e che di recente è stata bonificata. Si tratta di una possibilità già allo studio del club che, in tal senso, avrebbe già avviato una collaborazione con l’architetto Gino Zavanella.