Finisce l’epoca dei Tuttolomondo, con il ricorso respinto dal Coni termina la strada della giustizia sportiva. Adesso non resta che la giustizia ordinaria con il Tar del Lazio. L’impianto accusatorio della giustizia sportiva puntava sulle inadempienze del club rosanero
Palermo in serie B, adesso il caso è davvero chiuso Il Collegio di Garanzia del Coni respinge il ricorso
Nella giornata in cui si attendono novità importanti e sostanziali per il futuro del Palermo, è davvero finita la corsa dell’ormai vecchia società, l’U.S. Città di Palermo di proprietà di Arkus Network e dei Tuttolomondo. Il Collegio di Garanzia del Coni ha infatti respinto il ricorso del club di viale del Fante in merito alla mancata iscrizione al campionato di serie B. L’udienza si è tenuta in giornata, ma il presidente della Sezione giudicante, Raffaele Squitieri, non ha accolto le motivazioni difensive dei rosanero. Si conclude così l’iter della giustizia sportiva.
Adesso bisognerebbe passare alla giustizia ordinaria con il Tar del Lazio, ma i Tuttolomondo hanno già annunciato che andranno fino in fondo e che percorreranno anche la strada della giustizia ordinaria. E non è bastato l’ottimismo dell’avvocato Francesco Di Ciommo, che ieri aveva parlato di Palermo quasi iscritto in serie B. Inammissibile, inoltre, il ricorso del Foggia, mentre sono stati accolti quelli di Cerignola e Bisceglie contro la mancata iscrizione al campionato di serie C. Il reclamo dei rosa era contro Lega B, Figc e Venezia, ma l’impianto accusatorio della giustizia sportiva poggiava le sue basi su tutte le inadempienze del club rosanero.
Non solo la mancata presentazione della fideiussione entro il termine perentorio del 24 giugno, dunque, ma anche il mancato pagamento degli stipendi, il mancato rispetto della clausola relativa all’esonero di mister Roberto De Zerbi, il mancato pagamento di alcuni debiti sportivi e anche quello dell’ammenda di 500mila euro, inflitta al club in occasione della sentenza della Corte Sportiva d’Appello che comminò ai rosa la penalizzazione di venti punti nello scorso campionato. Infine era anche sorta l’evidenza di diverse criticità in merito ad alcuni crediti utilizzati dal Palermo per compensare carenze patrimoniali e debiti tributari.