Il direttore generale Fasone e il responsabile dell'area tecnica Leonardo evidenziano la delicatezza del momento vissuto dalla squadra. Se non si trova un accordo con i calciatori che reclamano gli stipendi non pagati, il progetto rischia di collassare
Acireale Calcio, il futuro societario appeso a un filo C’è il nodo vertenze da sciogliere entro dieci giorni
La festa per i 73 anni dell’Acireale Calcio, andata in scena allo stadio Tupparello, è stato un grande momento di ricordo e aggregazione. A sfidarsi sono state le vecchie glorie della squadra, tra cui l’attaccante Orazio Sorbello e il portiere Corrado Vaccaro, assieme ad alcuni rappresentanti dell’Associazione Noi Siamo Acireale: un esperimento di crowdfunding che, nell’estate del 2018, ha raccolto una settantina di soci, dando vita a un vero e proprio azionariato popolare. Il primo anno, nonostante le ovvie difficoltà, ha visto la squadra giungere al sesto posto in Serie D, sfiorando i playoff: la sfida più difficile però arriva ora, con i problemi del passato che bussano alla porta. Alcuni giocatori, acquistati due stagioni fa dalla vecchia proprietà, hanno infatti intentato una vertenza a causa di stipendi non versati.
Il problema è consistente e va risolto in maniera veloce: il direttore generale del club Giuseppe Fasone non vuole fare i nomi degli atleti coinvolti, né tanto meno soffermarsi sulle cifre. «Questo è un periodo intenso per noi – sottolinea a MeridioNews il dirigente – e tutto passa dalla risoluzione delle vertenze, step fondamentale per poi ripartire». Sarà importante la collaborazione dei giocatori, in tal senso: «Noi stiamo trattando – continua Fasone – e spero che i ragazzi capiscano che non possiamo dar loro determinate cifre. La nostra volontà è quella di giungere ad un accordo che faccia contenti entrambi: loro prendono una parte delle somme spettanti e l’Acireale potrà proseguire nella sua vita calcistica e sportiva».
Il tempo fra l’altro stringe, dato che l’iscrizione alla prossima Serie D andrà formalizzata entro il 12 luglio, mentre la nuova campagna di associazione si chiuderà il prossimo 24 giugno. Proprio quest’ultima data sarà quella entro cui andrà risolto il nodo vertenze, trovando un accordo con i calciatori. In assenza di quest’ultimo, le conseguenze potrebbero essere catastrofiche: «Se le cose non cambiassero – ribadisce Fasone – non potremmo più andare avanti. I calciatori due anni fa hanno firmato contratti a cifre astronomiche: spero comprendano che prendere solo una parte delle somme pattuite sia meglio che non avere nulla. Giorno 24 – ribadisce il dg granata – ci siederemo assieme ai soci e, con grande trasparenza, guarderemo in faccia alla situazione. Comunicherò loro le richieste dei calciatori e decideremo insieme e in serenità cosa fare».
Anche il direttore dell’area tecnica Pasquale Leonardo è sulla stessa lunghezza d’onda. Essere positivi è importante, ma resta l’oggettività di un passaggio difficile per il futuro societario: «Si tratta di un momento delicato, non si possono nascondere le difficoltà. L’elemento importante – sottolinea Leonardo – è l’accresciuta fiducia dei soci nei nostri confronti. Abbiamo fatto un gran lavoro l’anno scorso, pur avendo un budget da Eccellenza: la piazza ha apprezzato e ci sta molto accanto, come testimoniato dall’ottima riuscita della festa granata di martedì scorso». L’ingresso di nuovi imprenditori a dar manforte non è al momento un’ipotesi da prendere in considerazione: la società farà affidamento solo sulle proprie forze e, per questo, trovare un accordo con i calciatori creditori è fondamentale per sopravvivere. «Non dipende solo dalla nostra volontà – chiosa Leonardo – anche gli atleti hanno le loro ragioni. Nel caso in cui trovassimo una quadra, però, potremo tranquillamente cominciare a pensare alla stagione: sotto traccia stiamo già lavorando per questo».