È nato il primo bambino all’ospedale San Marco

Si chiama Andrea pesa 3.05 chili ed è venuto al mondo alle 9.37 di oggi: è il primo bambino nato nel nuovo ospedale San Marco di Catania. Stamani, infatti, sono divenuti pienamente operativi il pronto soccorso ostetrico e i reparti provenienti dal vecchio ospedale Santo Bambino che, contestualmente, ha chiuso i battenti.

Ad attendere la nascita del piccolo anche l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, il rettore dell’Università di Catania Francesco Basile, il direttore generale dell’azienda Policlinico Vittorio Emanuele Giampiero Bonaccorsi e il direttore sanitario Antonio Lazzara che, dopo il parto, hanno formulato i propri auguri alla mamma, la signora Rosetta, una donna di Catania.

«Un anno e mezzo fa – ha detto Razza – non tanti avrebbero scommesso su questa giornata e sulla possibilità di fare uscire, quella che sembrava una cattedrale nel deserto, da una situazione di stallo e farla diventare un ospedale vero. Oggi è nato il primo bambino, è nato Andrea e ci sono altre mamme in travaglio. È davvero emozionante».

Razza ha ricordato poi che proprio l’apertura del San Marco sta consentendo «a quasi duecento operatori della sanità siciliana di rientrare, è quella che il presidente Musumeci ha battezzato “operazione di ritorno a casa” che deve caratterizzare tutto il 2019».

La puerpera, assistita dall’equipe dei professori Antonino Rapisarda e Marco Palumbo con il responsabile della anestesia Salvo Nicosia e con il primario di neonatologia Raffaele Falsaperla, sta bene così come il piccolo Andrea.

Dopo il trasferimento degli ambulatori e adesso dell’intero Santo Bambino, il processo di trasloco dei reparti nel nuovo San Marco va avanti secondo il crono-programma redatto dall’azienda in accordo con l’assessorato. Tutte le operazioni di popolamento del nosocomio, che si trova nel quartiere Librino, si concluderanno con l’apertura del nuovo pronto soccorso generale che avverrà solo dopo il passaggio e l’allineamento delle unità operative ancora presenti nel presidio Vittorio Emanuele.

(Fonte: Regione siciliana)


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