Maxi-ponte fino al 1 maggio, è boom di presenze Arrivi in aumento del 25% e alberghi al completo

È stato definito il ponte più lungo della storia. Con l’arrivo di Pasqua, infatti, il periodo di feste durerà fino al primo maggio. E per Palermo e provincia si prevedono due settimane da record con le strade invase dai turisti e le strutture alberghiere già sold out. La prima conferma arriva dall’aeroporto del capoluogo dove le prenotazioni dei voli fanno segnare aumenti a doppia cifra. Il traffico previsto dal 18 aprile al 2 maggio è di 324.000 passeggeri, circa 44mila transiti (+15,68 percento a fronte), e 297 movimenti in più rispetto allo scorso anno (+14,86 per cento). Il confronto del solo periodo pasquale fa salire la percentuale al più 25,80 per cento, per un totale di 153mila circa (+31.000 circa) grazie a una crescita del 24,11 per cento dei movimenti. Il picco massimo c’è stato il 19 aprile: 25.564 passeggeri e 181 movimenti. Numeri che fanno ben sperare.

«Prevediamo per quest’anno una crescita intorno al 10 per cento rispetto al 2018 – rivela il presidente di Gesap Tullio Giuffé – Avremo dei picchi già in questo fine aprile con punte di 28mila passeggeri al giorno. E poi, con l’arrivo di maggio, raggiungeremo quota 760mila arrivi nell’arco del mese, un picco che avevamo già raggiunto nel mese di agosto del 2018». Una tendenza che fa volare il settore e che, in qualche modo, potrebbe essere anche agevolata dal momento di difficoltà che sta attraversando lo scalo di Trapani, il cui destino al momento appare incerto. Un’ipotesi, tuttavia, scartata a priori dal numero uno di Gesap. «Non credo che questi dati abbiano a che fare con il decremento dell’offerta sullo scalo di Birgi – commenta – E questo perché abbiamo consolidato una maggiore conoscenza del capoluogo grazie a un effetto trascinamento nella proposta culturale della città e del territorio che, a partire dallo scorso anno, hanno avuto un effetto a catena sul 2019».

Un andamento che trova conferma anche nel pienone fatto registrare dalle strutture ricettive, prese letteralmente d’assalto dai viaggiatori non solo nel capoluogo ma anche in provincia. Rispetto allo scorso anno, a parità di periodo, secondo le stime di Federalberghi si prevede anche un leggero aumento dei flussi, soprattutto di stranieri, con modalità di prenotazione prevalentemente indipendente. Alberghi ma anche strutture extra alberghiere sono già quasi al completo ripartendo finalmente con percentuali di occupazione che dovrebbero andare oltre 85 per cento dei posti letto ufficiali ma tutto si sta sviluppando, rispetto al passato, in prossimità del ponte.

«Con le festività pasquali e i ponti di primavera possiamo dire che il turismo palermitano inserisce una marcia importante, buon viatico per questa nuova stagione – afferma Nicola Farruggio presidente Federalberghi – Una concomitanza di date favorevoli che allungherà quindi verosimilmente la permanenza media, riducendo il fenomeno del mordi e fuggi». La destinazione palermitana, favorita dai maggiori collegamenti, registra inoltre una più ampia fetta di mercati stranieri, che unendosi a quelli storici, ovvero francesi, tedeschi (un po’ in calo quest’anno) spagnoli, e inglesi, stanno contribuendo a far crescere il numero medio dei visitatori, registrando più presenze dall’area est Europa, ma anche dalla parte asiatica.

«La scelta della vacanza culturale in questo periodo la fa da padrona anche per un meteo ancora troppo incerto rispetto al periodo – sottolinea Farruggio -, quindi in generale tutte le città d’arte più o meno saranno prese in considerazione per i soggiorni. La Sicilia resta tra le mete preferite, e ci auguriamo come operatori palermitani che malgrado quest’anno non ci siano ulteriori elementi di novità che possano produrre nuove motivazioni di viaggio come quelle prodotte lo scorso anno, la città possa a pieno titolo rientrare, nei bilanci finali, tra le destinazioni più visitate, in termini percentuali, tra quelle italiane».

A fargli eco è anche la presidente di Confcommercio Palermo, Patrizia Di Dio, che ribadisce come le ultime iniziative promosse dal Comune abbiano avuto l’effetto di amplificare e consolidare l’immagine del capoluogo come meta non solo turistica ma anche culturale: «Finalmente negli indici di tendenza nazionali tra le mete italiane, oltre a quelle classiche come Roma, Firenze, Venezia, figurano città del Sud e soprattutto Palermo. Questo è un primo risultato incoraggiante che si deve a un’attività di branding che finalmente sta dando i suoi risultati. A partire da Palermo Capitale della Cultura a Manifesta e, non ultima, la visita del presidente della Cina. Ritengo sia soltanto all’inizio per cogliere questo risultato». Non solo luci, però, ma anche ombre che rallentano l’ascesa del capoluogo in vetta tra le mete turistiche italiane più ambite.

E tra le note dolenti, una su tutte, i collegamenti: «Arrivare qui è più complicato e costa anche di più – ricorda Di Dio – È molto più facile raggiungere Roma o Milano ed è quello che ci penalizza. E ancora, se da turista voglio visitare altre mete nell’Isola, non trovo certo le autostrade del Nord. C’è un sistema viario carente per tutto il Meridione, un gap che si amplia sempre più, in particolar modo per raggiungere la Sicilia. Un turista per arrivare qui deve essere veramente motivato ma questi risultati a due cifre dimostrano veramente come Palermo stia dando prova di grande capacità di attrazione – conclude – Non solo per le nostre bellezze ma per quello che riusciamo a offrire in termini di offerta culturale nei nostri territori».


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