Non è finito tutto, Caponnetto a fumetti L’antimafia con la penna di un catanese

«L’unica immagine che i media ci restituiscono di Antonino Caponnetto è datata 19 luglio 1992: è in via D’Amelio, ha appena saputo che Paolo Borsellino è morto, e davanti alla telecamera di un giornalista scrolla le spalle, tiene la testa bassa e dice “È finito tutto, è finito tutto”». Antonino Caponnetto è stato il fondatore del pool antimafia. Quella che descrive Luca Salici, trentenne catanese emigrato a Roma da tre anni, è la scena che le televisioni mandano in onda più spesso quando parlano della strage che ha ammazzato Paolo Borsellino. «Ma Caponnetto di quella frase si pentì poco dopo», continua Luca. Per raccontare chi era, Luca è diventato lo sceneggiatore di Non è finito tutto, la graphic novel che racconta la storia del giudice nisseno che – dopo una vita passata a Firenze – è tornato in Sicilia a sostituire Rocco Chinnici, morto in un attentato di mafia.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=XSoZHw4GNj4[/youtube]

«Collaboro con l’associazione da Sud, attorno alla quale si riuniscono molti meridionali che si occupano di mafia», racconta Luca. Tra gli attivisti, anche il giornalista calabrese Giovanni Tizian, minacciato dalla ‘ndrangheta a causa del suo lavoro a Modena. Proprio mentre lavorava per da Sud Luca Salici ha trovato il modo di realizzare un’idea che aveva in testa da un po’. «Ho cominciato a lavorarci circa un anno fa, la figura di Caponnetto mi è sempre piaciuta: è stato il fondatore del movimento di antimafia sociale, ci ha presi per mano e ci ha fatto capire tante cose». Quindi ha preso la frase per la quale è conosciuto da tutti, e l’ha ribaltata, «dandole il senso che veramente aveva». I disegni – realizzati da Luca Ferrara, trentenne torinese – si sommano alle parole che lo sceneggiatore etneo ha messo insieme per raccontare un uomo. «Antonino Caponnetto non dev’essere considerato un eroe, bensì un modello da imitare, un esempio». Agire, non delegare: «Spesso tendiamo a credere che l’antimafia sia compito del Roberto Saviano di turno – afferma Luca Salici – però non può andare avanti così».

«Ho incontrato Caponnetto quando gli hanno dato la cittadinanza onoraria a Catania, ero poco più di un bambino». Ma tutto è cominciato da lì, dal lavoro «che faceva per contestualizzare la mafia». Per questo serve qualcuno che dica «chi è, senza zoomare troppo su Falcone e Borsellino, guardando la storia allargando il campo». Testimonianze di amici, parenti, atti giudiziari, interviste. E citazioni: «Il libro comincia con degli stralci dell’ultima intervista a Rocco Chinnici, fatta da Lillo Venezia e pubblicata su I Siciliani di Pippo Fava». Centocinquantadue pagine, pubblicate dalla casa editrice indipendente Round Robin, e distribuite in tutt’Italia. «Da settembre – anticipa – faremo le presentazioni nelle scuole». Incoraggiati anche dal «grande successo avuto ad Alcamo: era pieno di ragazzi».

Ma lo scopo di Non è finito tutto non è solo di regalare un ritratto di Antonino Caponnetto, «è anche sfatare un luogo comune: che l’antimafia sia sfigata, che non serva a niente, che non dia frutti». Ogni volta che si è tentato di «ribaltare questo cliché, sono state create grandi figure, tipo quella di Peppino Impastato». Certo, «Caponnetto è morto anziano, nel suo letto, circondato dai suoi cari». È un uomo normale, «ha mantenuto un profilo basso, al suo funerale non c’era nemmeno una figura che venisse dalle istituzioni». Meno cinematografico, «però più intimo». E per descriverlo al meglio, quello di Luca nel capoluogo isolano fatto di uffici della procura e dei faldoni del maxiprocesso «è stato un viaggio emozionante». «Probabilmente una delle testimonianze più toccanti che ho raccolto – conclude – è stata quella di Manfredi Borsellino, il figlio di Paolo. Mi ha fatto un discorso sulla Sicilia, su quanto è stato semplice per lui scegliere di rimanere a Palermo nonostante il suo passato. Era commovente sentirlo parlare dell’amore per la Sicilia».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Si chiama Luca Salici, è nato a Catania trent'anni fa, ma da tre vive a Roma. Nella Capitale, grazie all'associazione da Sud, ha sceneggiato la graphic novel che racconta la vita di Antonino Caponnetto, il giudice che ha fondato il pool antimafia di Palermo, conosciuto per lo più per una frase: quel «È finito tutto» sussurrato davanti alla telecamera di un giornalista il giorno della morte di Paolo Borsellino. Guarda il booktrailer

Si chiama Luca Salici, è nato a Catania trent'anni fa, ma da tre vive a Roma. Nella Capitale, grazie all'associazione da Sud, ha sceneggiato la graphic novel che racconta la vita di Antonino Caponnetto, il giudice che ha fondato il pool antimafia di Palermo, conosciuto per lo più per una frase: quel «È finito tutto» sussurrato davanti alla telecamera di un giornalista il giorno della morte di Paolo Borsellino. Guarda il booktrailer

Si chiama Luca Salici, è nato a Catania trent'anni fa, ma da tre vive a Roma. Nella Capitale, grazie all'associazione da Sud, ha sceneggiato la graphic novel che racconta la vita di Antonino Caponnetto, il giudice che ha fondato il pool antimafia di Palermo, conosciuto per lo più per una frase: quel «È finito tutto» sussurrato davanti alla telecamera di un giornalista il giorno della morte di Paolo Borsellino. Guarda il booktrailer

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]