Nuove regole per il Sistema bibliotecario delluniversità di Catania, entrate in vigore lo scorso 19 giugno. Previste sanzioni dure per chi non restituisce i libri presi in prestito o non ne rimborsa il costo. Se per docenti e personale è previsto il prelievo della somma direttamente dalla busta paga, agli studenti sarà impedito di laurearsi. L'accesso ai testi sarò permesso inoltre solo a chi è dipendente o studente. Escludendo la città
Unict, nuovo regolamento per le biblioteche Laurea negata a chi non restituisce un libro
Se non restituisci il libro lo devi ripagare e, se non lo fai, non ti puoi laureare. È quanto previsto dallarticolo 18 del nuovo Regolamento dei servizi del sistema bibliotecario delluniversità catanese. Approvato dal Consiglio damministrazione il 25 maggio a seguito dell’istituzione del Sistema bibliotecario di Ateneo Sba è entrato in vigore dallo scorso 19 giugno.
Un problema annoso quello del mancato rientro dei libri sugli scaffali delle biblioteche. Quante volte è accaduto di cercare un testo e non poterlo consultare perché mai restituito? Adesso però gli organi deliberativi dellateneo catanese hanno deciso di trovare una soluzione: il rimborso obbligatorio. Pena la laurea. La minaccia del mancato titolo di studio è evidentemente per gli studenti. I docenti e il personale tecnico amministrativo che non rimborseranno luniversità della perdita subita, vedranno decurtato il costo del libro direttamente dalla loro busta paga mensile.
Lassenza dei libri delle biblioteche dei vari dipartimenti non è un problema da poco. Oltre al danno economico, anche quello culturale e di ricerca. Di solito sono soprattutto i docenti quelli che tengono troppo a lungo i libri sulle loro scrivanie prima di restituirli o che non lo fanno per nulla. Meno gli studenti, ma le regole devono essere fatte per tutti. Nel nuovo regolamento adottato dalluniversità di Catania, però, sembra esserci qualche incongruenza. Chi non restituisce un libro preso in prestito compie un reato: furto. Dovrebbe pertanto essere denunciato alle autorità competenti. E invece, poiché non si è riusciti a farsi restituire il libro o i soldi necessari per ricomprarlo, allo studente colpevole si vuole negare la laurea. Questa però si ottiene in base alla propria carriera universitaria e non alla fedina penale. Lo dice anche il presidente della commissione durante la proclamazione: «Visti tutti gli esami superati, visti tutti i crediti ottenuti, con il potere a me conferito ». Allo stesso modo ci si laurea anche in carcere. Insomma, le due cose dovrebbero stare su due piani diversi, eppure il Consiglio damministrazione ha così deciso: nessun rimborso del libro, nessuna laurea.
Ma questa non è lunica incongruenza. Con il nuovo regolamento, luniversità si chiude alla collettività catanese. Lutilizzo del suo sistema bibliotecario, infatti, è precluso a chi non ha un rapporto lavorativo con luniversità, seppur temporaneo, o non ne è studente. Solo due categorie considerate esterne possono usufruirne, ovvero i visiting professor e gli studenti Erasmus o coloro che hanno stipulato apposite convenzioni. Per tutti comunque è necessaria la registrazione sulla homepage del sito del Centro Biblioteche e Documentazione e accettarne le condizioni.
Il regolamento è già attivo e, recita larticolo 27, «entro un anno dallentrata in vigore del presente regolamento, il personale di biblioteca procederà allaggiornamento del catalogo dateneo, con leliminazione delle opere disperse ed il recupero di quelle concesse in prestito o in consultazione».
[Foto di leoplus]