Dopo l'interrogazione del deputato Pd Luca Sammartino, l'assessorato Enti locali invia una nota al Comune per chiedere chiarimenti sulle procedure seguite per l'attivazione del ticket. Il biglietto d'ingresso a seguito del quale sono stati incassati oltre 327mila euro
Carnevale Acireale, la Regione indaga sul ticket «Materiale in 15 giorni o mandiamo gli ispettori»
I dubbi sulla legittimità del ticket d’ingresso al Carnevale di Acireale interessano anche alla Regione Siciliana. Dopo la complessa interrogazione parlamentare depositata dal deputato Ars del Partito democratico Luca Sammartino, a muoversi è l’assessorato regionale alle Autonomie locali. Con una stringata lettera inviata il 27 marzo 2019 al Comune di Acireale, il funzionario palermitano Antonio Garofalo chiede all’amministrazione acese «di volere relazionare dettagliatamente» sulle perplessità mosse dal re delle preferenze all’Assemblea regionale siciliana. Così, anche a sfilata di carri terminata e dopo che sono stati resi noti gli incassi (oltre 327mila euro, secondo i dati ufficiali), la manifestazione carnascialesca continua a fare parlare di sé.
Stando a quanto scritto nelle quattro pagine dell’interrogazione di Sammartino, depositata all’inizio di questo mese, il Consiglio comunale «non avrebbe mai proceduto all’adozione delle deliberazioni relative all’introduzione del ticket d’ingresso e del tributo sulla sosta degli autoveicoli». Per quanto riguarda la gestione dei parcheggi, nell’interrogazione si ricostruisce che, durante la seduta del 5 ottobre 2018, il senato cittadino avrebbe «semplicemente svolto una discussione», dopo la richiesta di un consigliere, senza nessun atto formale deliberativo. Che arriva dalla giunta comunale, il 7 febbraio, che affida «la gestione dei parcheggi […] a favore della Fondazione del Carnevale di Acireale». «In assenza di idoneo procedimento – scrive il deputato catanese – viene conferita a un soggetto diverso dall’amministrazione comunale la gestione di un servizio e il relativo gettito […] In favore di un soggetto che – aggiunge – non presenta i requisiti previsti dalla vigente disciplina per potere beneficiare dell’affidamento in modalità in house di servizi pubblici».
Ancora più critica per il deputato dem sarebbe la questione del ticket di accesso al circuito delle manifestazioni «introdotto in via del tutto arbitraria in assenza, per quanto riscontrabile dalle pubblicazioni presenti sull’albo pretorio del Comune, di un atto che istituisca e regolamenti il tributo». Con la delibera di giunta del 12 febbraio, si prevede la «messa in disponibilità» delle aree del circuito in favore della Fondazione «ma, in nessuna sua parte, prevede che la stessa Fondazione possa, a qualsiasi titolo, esigere pagamenti da parte degli spettatori». Insomma, la questione è: è legittimo che si istituisca il pagamento di un biglietto d’ingresso per una manifestazione senza passare dal Consiglio comunale che, stando alle disposizioni del Testo unico degli enti locali (Tuel), è l’organismo che può istituirli?
Sul punto, il primo cittadino Stefano Alì a questa testata, il 9 marzo, aveva detto: «Siamo pronti a rispondere quando e se ci arriveranno precise richieste di chiarimento da parte dall’assessorato agli Enti locali». Adesso la richiesta è arrivata. «Si resta in attesa di urgente riscontro al fine di predisporre gli elementi di risposta all’atto ispettivo parlamentare», scrive l’assessorato regionale. Aggiungendo che «nel caso di insufficienti o parziali elementi di risposta, questo ufficio valuterà l’opportunità di attivare apposito intervento ispettivo». Una minaccia amministrativa neanche troppo velata, a cui si aggiunge il termine di 15 giorni per inviare a Palermo il materiale richiesto. Documenti che, stando a quanto appreso da questa testata, sarebbero in fase di preparazione.